Comunità di S.Egidio


 

28/12/2005


Nascere all'inferno

 

Ho sempre pensato che a Roma il posto pi� simile a quello in cui nasce Ges� a Natale - la mangiatoia, il freddo, il bue, l�asinello � sono i ruderi, i cartoni dove dormono i barboni e il carcere: vita ai margini, il resto scorre normale e nessuno si accorge, e vita debole ridotta all�osso. Ma quest�anno � diverso. Perch� le nostre prigioni, lentamente, inesorabilmente, assomigliano all�inferno. Pu� Ges� nascere all��inferno�?

Mi spiego. In Italia quasi sessantamila detenuti, a Roma e nel Lazio 5778 al 30 giugno scorso, ora di pi�. Capienza regolamentare delle regionali galere: 4624. Tradotto in vita quotidiana significa pi� di mille che non hanno lo sgabello o dove mangiare (da noi si mangia in cella non nei refettori dei film americani): letti a castello, a volte a due piani, senza lo spazio in piedi per tutti.

Ogni 75 persone, almeno una cerca di togliersi la vita. Alcuni ci riescono. Molti muoiono prima del tempo comunque: vedono rapidamente peggiorare le loro condizioni di salute pi� di quanto sarebbe normale. Uno su tre � un immigrato, pi� di uno su tre � un tossicodipendente o alcolista, 2218 su 5778. Uno ogni 40 � sieropositivo o malato di AIDS e uno ogni cinque ha disturbi mentali, nervosi o depressione. Sono le cifre ufficiali della Direzione Generale Detenuti. Ogni numero � una persona, anche se non sembra. Uno su 5 ha serie malattie allo stomaco e al fegato e quasi lo stesso numero ha problemi a masticare: anche quando c�� da mangiare, non ci stanno i denti. Ma torniamo al sovraffollamento: pi� detenuti, stessi soldi, significa meno soldi, meno diritti, meno personale del necessario, meno riunioni di �quipe e le misure alternative diventano un miraggio. La carne era due volte a settimana. Da quando Bruxelles ha aumentato a quattro � dicono - le fettine sono state divise a met� e sono diventate quattro. Nei Centri sanitari in carcere ci sono anziani e persone con disagio mentale, ma le strutture alternative sono insufficienti. Allora si sta dove non si deve stare. La burocrazia ci mette la sua. Chi pu� andare in RSA o in istituto non � preso in carico dalle Asl: allora, carcere ancora. Alle Asl si arriva tardi. Si chiede visita, l�infermeria � piccola, quando si riesce spesso si � da ospedale. Alcuni fanno autolesionismo per passare la visita. I bambini figli di immigrati con permesso irregolare o scaduto non possono vedere i genitori, alla faccia della famiglia. La lista � infinita. Mi fermo. Ma quanta sofferenza evitabile!

Sar� peggio. Per effetto della legge Cirielli nel prossimo anno, per la �recidivit��, si aspettano altri 3000 in pi�. Una bella trovata.

Il giorno di Natale la marcia per l�amnistia e l�indulto. Misure alternative, subito. Che almeno si sia presi in carico dalle Asl locali anche se si viene da fuori. Svuotiamo i carceri da chi non ci dovrebbe stare. Riduciamo il tasso di vergogna di cui questa situazione ci fa tutti un po� responsabili. Al Rebibbia femminile ci sono 6 donne incinte tra il settimo e il nono mese. Ma s�, Ges� nascer� in carcere anche quest�anno.

Mario Marazziti