Comunità di S.Egidio


 

03/01/2006


Appello di Sant'Egidio e di 31 cappellani delle carceri: �Un provvedimento di clemenza subito�

 

Un appello per �un provvedimento di clemenza subito� viene lanciato dalla Comunit� di Sant'Egidio e sottoscritto da 3 I cappellani delle carceri e da associazioni di volontari. II testo, che porta 55 firme tra sacerdoti, laici e gruppi, ricorda che �la condizione di vita nelle carceri italiane mette a dura prova il rispetto profondo della dignit� umana. Il sovraffollamento e la carenza di fondi rendono difficile l'impegno del personale carcerario, diventano occasione di violenza e di disperazione, sono spesso una pena aggiuntiva alla pena da scontare�. L'appello sottolinea come buona parte dei detenuti siano in attesa di giudizio, molti siano ammalati o tossicodipendenti e molti meno di quelli che ne avrebbero diritto possono accedere alle misure alternative alla detenzione. Sant'Egidio ribadisce che �la certezza della pena non ha nulla da perdere da un provvedimento di clemenza, quando l'intero sistema giudiziario italiano � affetto da lentezza cronica�. I firmatari affermano infine che gli appelli di Giovanni Paolo Il del Giubileo e al Parlamento �sono stati ignorati e disattesi�. L'lspettore generale dei cappellani, monsignor Giorgio Caniato, tiene per� a precisare che l'appello della Comunit� di Sant'Egidio �non rappresenta la posizione ufficiale dell'Ispettorato generale�, pubblicata in un'intervista su "Avvenire" del 15 dicembre e che i cappellani firmatari hanno aderito �a titolo puramente personale�. Monsignor Caniato, pur augurandosi un interessamento del Parlamento al problema del sovraffollamento delle carceri, esprime infine �perplessit� su appelli alle Camere che si scioglieranno il 29 gennaio.