NAPOLI, gennaio.
Morire di freddo e di stenti, tra l'indifferenza della gente. Ha suscitato a Napoli dolore e amarezza la sorte di un immigrato senza fissa dimora, prove-niente dall'Est europeo, che si � spento in un giaciglio improvvisato, tra stracci e cartoni, nei pressi della stazione della metropolitana di Cavalleggeri d'Aosta, alla periferia occidentale della citt�. Una morte, avvenuta proprio nella notte di Natale, che ha riacceso i riflettori della cronaca sulle precarie condizioni dei �barboni� in citt�, sull'impegno del volontariato al loro fianco e sull'esigenza di moltiplicare gli sforzi, specialmente nei periodi di freddo pi� intenso.
L'episodio di Natale � solo l'ultimo di una lunga serie di decessi tra le persone senza fissa dimora, dovuti al freddo e al-la malnutrizione. Mancano stime ufficiali sul numero dei �barboni� che vivono all'addiaccio, anche se la Comunit� di sant'Egidio ipotizza un migliaio di presenze a Napoli. Molti si adoperano per garantire a tutti un posto al coperto durante la notte: i centri comunali offrono 140 posti-letto anche se - sottolinea l'assessore alle Politiche sociali, 'fecce - - �il problema non � la carenza di accoglienza, quanto il rifiuto che molte di queste persone oppongono all'aiuto. Non � mai successo che un senza fissa dimora abbia chiesto aiuto in uno dei nostri centri e sia stato rifiutato: capita spesso, invece, che i volontari non riescano a convincerli a farsi curare e accudire al coperto�.
Chi, come i volontari della Sant'Egidio e della Caritas, opera da anni in questo campo sa bene quanto sia difficile vincere l'iniziale diffidenza di molte persone senza fissa dimora, provenienti da esperienze personali di grande dolore e disagio. Lavorando con sensibilit� e con prudenza si ottengono per� grandi risultati: lo sanno bene, ad esempio, gli operatori Caritas del �Binario della solidariet�, la struttura di accoglienza diurna aperta undici anni fa nella zona della stazione ferroviaria centrale. Un luogo dove gli sbandati possono trovare cibo, coperte, cure mediche ma soprattutto il calore umano e l'amicizia necessari per tentare di ricostruire una vita.
Attraverso il �Binario� tante persone si sono reinserite nella societ� e oggi collaborano con i volontari della Caritas per assistere chi ha pi� bisogno di aiuto. E il caso di Antonio, che l'estate scorsa ha accompagnato una persona disabile in pellegrinaggio ad Assisi, oppure di Maria, che ha imparato a usare il computer e adesso � in grado di provvedere da sola al proprio mantenimento. A sostegno delle attivit� del �Binario� anche quest'anno la Caritas diocesana ha realizzato uno speciale calendario: sulle do-dici pagine non ci sono foto di attori o cantanti, ma quelle dei senza fissa dimora impegnati nel difficile cammino di uscita dal disagio. I proventi della vendita del calendario serviranno a rafforzare le iniziative del centro.
Nelle ultime settimane si sono registrate anche altre significative novit� sul versante dell'assistenza ai senza fissa di-mora. La Comunit� di sant'Egidio ha presentato, dopo quelle realizzate in al-tre citt� italiane, la guida �Napoli dove>, contenente indirizzi, numeri di telefono e informazioni utili per aiutare i �barboni� a trovare luoghi dove nutrirsi, dormire, lavarsi c ricevere cure, non solo nel capoluogo ma anche in zone le province di Caserta e di Salerno, l'area flegrea dove � pi� elevata la presenza
di queste forme di disagio.
Il Comune di Napoli ha invece inaugurato, in collaborazione con l'Opera don Calabria e la fondazione �Massimo Leone�, una casa-famiglia per dodici ex ospiti del dormitorio pubblico cittadino, pronti a seguire un percorso di recupero sociale e di reinserimento lavorativo.
Malgrado ci�, resta alto l'allarme per le decine e decine, probabilmente centinaia, di senza fissa dimora che restano esclusi, talvolta per loro precisa scelta, dai percorsi di assistenza del volontariato o delle istituzioni cittadine. A loro � rivolto il progetto �Pronta emergenza� di �Solidarietas�, un'associazione onlus i cui volontari, in collaborazione con la Caritas, percorrono ogni notte le strade cittadine offrendo pasti, coperte e bevande calde. Antonio Pilotti, a nome di questi volontari, rinnova l'appello ad una solidariet� che non � mai sufficiente rispetto alle necessit�: �Il freddo intenso delle ultime settimane ha fatto esaurire le scorte di vestiti e coperte. Ai napoletani pi� fortunati chiediamo di non chiudere la porta del cuore, perch� c'� sempre qualcuno che ha disperatamente bisogno di una mano tesa�.
Mariano Del Preite
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