Settantatre scalini, come i suoi anni, separano Anna dalla citt�. D'ardesia e ripidi: lei e il suo bastone non possono farcela. Anna una nevicata cos� non se la ricorda proprio, guarda attraverso le tendine, il turbinio senza fine dei fiocchi. Pensa quando era a Napoli e il Vesuvio qualche volta s'� incappucciato. Ma era bambina o appena ragazza, una vita fa, da quarant'anni vive in citt�. �Genova � mia, voglio morire qui�, sussurra. E' arrivata per lavorare, scappava da un marito violento. Adesso guarda la neve, senza pi� emozioni.
Anna ha gli occhi scuri scialbati dal tempo, i capelli gentili sul viso, una pensione di 520 euro, un affitto da pagare all'Opera Pia di 500 euro. Abita in una casa appollaiata su vico Valoria, accanto a via dei Giustiniani: Anna piange e guarda dentro il suo bicchiere d'acqua, senza trovare una via d'uscita. �Come faccio a vivere cos�? Con la pensione pago l'affitto, mi rimangono pochi euro, con cui vivere per un lunghissimo mese�. Due sedie coperte di linoleum verde, un divano ordinato, un armadietto smilzo. Accanto ad Anna e al suo cuore malato c'� il suo angelo custode, Simonetta, che le tiene la mano. Si sono incontrate tre anni fa, quando l'anziana si � rivolta alla Comunit� di Sant'Egidio.
�Ho lavorato tutta la vita- spiega- la cameriera, la lavandaia, poi un negozio di frutta e verdura in Canneto il Lungo, ero orgogliosa: l'unico negozio che regalasse i sapori, gli altri li facevano pagare�, la neve porta i ricordi, dice. Si frega le mani, le dita ossute scricchiolano, non c'� riscaldamento in casa sua, per stare bene ci vuole il piumino. Lei per� ha solo il maglione. �La caldaia ce l'ho, ma non la metto in moto perch� non so come pagare�, sospira e il suo fiato nella stanza si condensa in una nuvoletta. Cos� la tv, �ogni tanto guardo qualche scemata � sorride - ma me la porteranno via, non posso pagare il canone�. E i centesimi di euro proibiscono ogni telefonata. Cos� aspetta che il suo angelo custode la chiami. Le giornate sono lunghe e disperate, passate tra la cucina riscaldata dalla caffettiera accesa e il letto con tre coperte. Gli operatori di Sant'Egidio tutti i giorni le fanno visita. Il marted� la vanno a prendere, l'accompagnano alla chiesa di San Giorgio, dove partecipa alla messa, incontra le sue amiche e poi �faccio merenda, una bont�, appuntisce lo sguardo, come una bambina. �Portatemi un po' di pane, non riesco a masticarli i biscotti�, ricorda ai suoi angeli, che a casa le portano una bottiglia d'olio o della farina, a volte un pasto caldo gi� pronto. Perch� Anna non ha nulla. La rende felice un pezzo di sapone. �La pulizia � dignit�. Ha perso due figli: gli altri due vivono a Napoli, �ma non sanno come stia la loro mamma� ammette. Anna � una dei 280 anziani come lei che la Comunit� di Sant' Egidio segue nel centro storico. La crisi energetica e il decreto del ministro Scajola non li tocca, perch� il riscaldamento non ce l'hanno. La neve aggiunge altro freddo ai loro problemi, che gi� normalmente sono grandi come montagne. Gli operatori che li aiutano, nei caruggi, sono 120: li curano quotidianamente, come spiega Elisa Di Pietro, responsabile anziani di Sant'Egidio. Al pranzo di Natale organizzato dalla Comunit�, Anna, ha potuto mangiare una banana, non lo faceva da chiss� quanto: �Mi ha riempito il cuore�. E ha ricevuto un regalo: �Un maglione verde. Speranza- sorride amara - A Napoli si dice: di speranza si vive, disperato si muore�.
Michela Bompani
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