Comunità di S.Egidio


 

Europa

31/01/2006


Il nuovo umanesimo di Benedetto

 

Tra le tante pagine importanti della Deus est Caritas ce n'� una di pregnanza teologica minore, ma su cui mi sono soffermato. Benedetto XVI, sul finire dell'enciclica, parla dei responsabili dell'azione caritativa. Sembra un discorso interno alla Chiesa, quasi organizzativo. Tratta delle sfide del mondo: l'�eccesso del bisogno e i limiti del proprio operare�. Scrive: �In umilt� far� quello che gli � possibile fare e in umilt� affider� il resto al Signore.

Noi gli prestiamo il nostro servizio solo per quello che possiamo e finch� Egli ce ne d� la forza. Fare, per�, quanto ci � possibile con la forza di cui disponiamo, questo � il compito che mantiene il buon servo di Ges� Cristo sempre in movimento: "l'amore del Cristo ci spinge" (2 Cor 5,14)�.

Mi sono chiesto: il papa non parla anche di s� di fronte ai tanti bisogni della Chiesa e del mondo? Nessuno risponder� mai a questa domanda, che forse � oziosa. Tuttavia Benedetto XVI suggerisce (forse anche in base alla sua esperienza) un atteggiamento con cui affrontare le �cose della vita�: un amore in movimento, ma anche un senso del limite. Non ci si ritira dalle "cose" o ci si rassegna di fronte ad esse; ma si sente la fragilit� del proprio impegno, che ha bisogno di essere nutrito d'amore, di aiuto di Dio, di collaborazione degli altri.

C'era chi si aspettava un'enciclica programmatica, quasi un piano di governo.

Benedetto XVI comunica invece l'orientamento profondo del suo parlare e del suo operare, tutt'altro che un piano: �Il programma del cristiano � il programma del Buon Samaritano, il programma di Ges� � � un "cuore che vede"� � afferma. Il papa concentra la sua attenzione sul cuore dell'uomo. C'era chi si aspettava la "restaurazione" o la "controriforma" dall'ex prefetto della congregazione per la dottrina della fede. Sono espressioni che appaiono suggestive, ma in realt� non vogliono dire nulla.

Certo il cardinale Ratzinger ha fatto la battaglia contro l'ideologizzazione del cristianesimo o contro un rapporto stretto tra ideologia (marxismo) e fede cristiana, svuotante o riduttivo del messaggio cristiano. D'altra parte, in un mondo reso meticcio dall'incontro tra i popoli, ha affermato la posizione tradizionale della Chiesa rispetto alle altre religioni. Che � quella del Vaticano II. Bisognerebbe ricostruire come ha condotto questa battaglia, fatta con lo spirito di grande teologo, pensando molto a quell'Ireneo di Lione che, nel caos conflittuale e dottrinale dei primi secoli, voleva affermare e trasmettere la fede dei Vangeli.

In questa enciclica c'� abbastanza sul confronto con il marxismo e sull'idea di rivoluzione, per cui la carit� sarebbe un inutile lenimento delle contraddizioni.

Questa � per papa Ratzinger una "filosofia disumana": �L'uomo che vive nel presente viene sacrificato al moloch del futuro�.

Con questa enciclica, il papa sceglie di parlare al cuore dei cristiani. E comincia dall'amore, dell'agape, senza per� disprezzare l'amore dell'uomo, l'eros, i tentativi, anche contraddittori, di amare da parte dell'uomo e della donna. Benedetto XVI parla di quello che crede essenziale per una vita buona, ma anche di quello che sente mancare nella vita dei cristiani e nel mondo. Far crescere l'amore diventa il contributo dei cristiani ad un mondo pi� umano e all'instaurazione di un nuovo umanesimo: Dio � dice il papa � �dona la Torah, cio� apre gli occhi a Israele sulla vera natura dell'uomo e gli indica la strada del vero umanesimo�. In questa prospettiva l'amore non � solo un sentimento, un aspetto particolare, un'opzione della vita umana. � un comandamento: �L'amore pu� essere comandato perch� prima � donato� � conclude il papa.

Con la sua riflessione e con le sue motivazioni evangeliche, Ratzinger domanda amore, pi� amore: �Ad un mondo migliore �afferma � si contribuisce soltanto facendo il bene adesso ed in prima persona, con passione e ovunque ce ne sia la possibilit�, indipendentemente da strategie e programmi di partito�. Sembra chiedere ai cristiani: non � stato troppo trascurato il comandamento dell'amore? Senza disprezzare i tentativi e le esperienze dell'amore umano, il papa ricorda che il fondamento dell'amore � Dio stesso e che il volto dell'amore viene rivelato in Ges�. Per questo ogni esperienza di amore coglie qualcosa di Dio. Benedetto XVI fa qui un'importante sottolineatura sui poveri (ne aveva gi� scritto il giovane teologo nel 1960 in Fraternit� cristiana): �Ges� si identifica con i bisognosi: affamati, assetati, forestieri, nudi, malati, carcerati... Amore di Dio e amore del prossimo si fondono insieme: nel pi� piccolo incontriamo Ges� stesso e in Ges� incontriamo Dio�. Il povero �si potrebbe dire � � come un "sacramento", realt� misteriosa dell'incontro con il Signore (cos� scrive il grande teologo francese, Olivier Cl�ment).

Non c'� esperienza cristiana senza amore.

Ma anche senza amore per il povero. L'amore � conclude il papa � �diviene il criterio per la decisione definitiva per il valore o il disvalore di una vita umana�.

Pii pensieri? Ingenuit�? C'� un modo per cui si pu� passare rapidamente oltre queste parole di Benedetto XVI. Non si prestano ad una lettura politica, anche se c'� un importante capitolo sulla giustizia, la Chiesa e la politica.

Laddove afferma che ogni generazione si deve porre il problema fondamentale di come realizzare un ordinamento sociale pi� giusto. Ed ammette, tra l'altro, che la Chiesa � stata lenta nel percepire i problemi sociali della societ� industriale. Ma l'interesse dell'enciclica non � soprattutto su questi aspetti. La Deus est caritas � un testo che pu� essere recepito prendendolo in mano come una testimonianza di fede con l'ambizione di aprire un esame di coscienza tra chi crede e nella Chiesa. � un'enciclica per pensare, per interrogarsi da un punto di vista personale� In un testo dedicato all'amore, alla solidariet� e anche, per qualche aspetto, alla politica e alla ricerca di giustizia, ritorna insistente il motivo della preghiera. Insomma l'enciclica sembra voler dire che non c'� solidariet� fedele e profonda, se non c'� spiritualit�: �Chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende ad essi veramente vicino�. � la via additata per far rinascere la dimensione dell'amore.

Il primato dell'amore e nella fede, silenziosamente ma in profondit�, possono cambiare anche la qualit� della vita della Chiesa.

Sono "rivoluzioni" da non sottovalutare, forse pi� incisive di talune riforme (di qualche accorpamento di dicastero vaticano o di qualche nomina ecclesiastica).

Ma queste preoccupazioni possono apparire "sovrastrutturali" rispetto alle strutture dell'esistenza comune e politica. Ci dicono molto invece sull'approccio originale del cristianesimo alla vita e ai problemi. � il papa che scrive, ma � anche un uomo e un teologo che da decenni si � interrogato sulla fede e, anziano, propone il succo della sua sapienza.

Si arriva a una proposta all'uomo e alla donna europei, infragiliti da tante crisi e svuotati da larghe prospettive sul futuro. Il papa propone una "cura" che parte dal cuore, dall'intimo, dalla spiritualit�. Benedetto XVI sta parlando in questo senso e non da oggi; tutto lascia pensare che continuer� a farlo con serena convinzione.

Andrea Riccardi