Diventare, finalmente, padrone di casa. E� un sogno antico, che per alcuni risale al dopoguerra. Il sogno di una generazione. Per molti � l�uscita da una precariet� che e stata da sempre. Il Comune di Roma ha messo a disposizione di chi ci abita, per l'acquisto - e conveniente - abitazioni in suo possesso. Una quota consistente di patrimonio passa dal settore pubblico ai cittadini. Ne trarr� vantaggio anche la manutenzione e la responsabilit�. E� un passo positivo.
Ma il problema della casa, a Roma soprattutto, rimane: il record degli sfratti, e anche il record degli aumenti degli affitti privati, il 139 per cento in cinque anni. Una situazione tale da avere spinto il governo a una sospensione delle esecuzioni degli sfratti definitivi, e solo per Roma.
Quando eravamo ragazzini quasi tutti stavano in affitto e pochi erano i proprietari. Gli affitti erano proporzionati agli stipendi, anche se esigui. L'istituto Case Popolari copriva una parte del bisogno degli altri, quelli che non ce la facevano a pagare, affitti bassi, per famiglie numerose e salari rarefatti. Tardi, rispetto ad altri paesi europei, e arrivato 1'equo canone: un calmiere per le case medie, un aumento per i vecchi affitti. Senza volerlo, progressivamente, � diventato un motivo per i proprietari per non affittare pi�.
Roma rappresenta bene un'Italia che ha solo il 6 per cento di edilizia popolare (quart�ultima in Europa, contro il 24 di Austria e Regno Unito, il 26 della Germania e il 36 dell'Olanda) e l'8 per cento soltanto di appartamenti dati in affitto da privati (ultima in Europa). I proprietari sono 3 su 4, di pi� o in linea con il resto d'Europa. Gli altri, per�, quando si somma edilizia popolare, affitti privati e case di propriet� arrivano quasi sempre a cento famiglie su cento, mentre da noi la somma delle tre voci fa solo 81. Il malessere-casa tocca quasi una famiglia su cinque: promiscuit�, affollamento, paura, dipendenza dagli altri. Anziani, famiglie di giovani e famiglie numerose sono i pi� a rischio. Il santo mercato che da solo dovrebbe regolarsi e trovare la soluzione per tutti, a Roma ha significato affitti troppo alti e case sfitte. Il mercato non basta. Occorre inventare una cosa difficile: il mercato accessibile delle case private in affitto. Forse un sistema di sconti fiscali consistenti per chi affitta ad altri la propria casa � una strada. Forse, anche, va ricostituito un patrimonio pubblico di case in affitto per le fasce deboli capace di diventare un volano dei tempi normali e non solo un sollievo nell'emergenza.
Mario Marazziti
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