Comunità di S.Egidio


 

02/04/2006


Il sostegno alla Comunit� di S. Egidio

 

Pi� di met� della vita della Comunit� di Sant'Egidio si � svolta ed � cresciuta nel pontificato di Giovanni Paolo II. Innumerevoli e impossibili da sintetizzare tutti i ricordi.

Il primo incontro, nel novembre del 1978, durante la visita al quartiere popolare romano della Garbatella, la sua prima visita e il suo primo fuori programma. Quando si � fermato presso la scuola materna autogestita che la Comunit� aveva aperto per le ragazze-madri a per quelle pi� povere accanto a un monastero di clausura. Indimenticabile il Papa seduto ai piccoli banchi dei bambini, che dice che adesso deve tornare a scuola, perch� ha una nuova responsabilit� e che si fa raccontare dei poveri a Roma. Indimenticabile questo dialogo su come essere pi� amici dei poveri, nella prima sera assieme a Castelgandolfo, nel luglio 1979, tra festa e paternit�. La preghiera assieme, alla Chiesa Nuova, nel 1979, dopo che un giovane somalo che dormiva sui cartoni vicino a Piazza Navona era morto bruciato nella notte per un gesto di intolleranza violento e irresponsabile: l'inizio di una difesa comune della dignit� della vita e dell' accoglienza intelligente verso gli immigrati come una soglia di civilt� sotto cui non � possibile scendere. La sua prima visita a Sant'Egidio, nel 1979, quando non c'era posto nemmeno sulle scale del cortile e la sua tenerezza per gli anziani, per i nostri anziani, quando lui era ancora giovane. Quella visita che ha voluto ripetere per i 25 anni della

Comunit�, quando ha letto nella vita della Comunit� una rinnovata via francescana di fedelt� al Vangelo e di amicizia con i poveri.

Giovanni Paolo II ha incontrato le Comunit� di Sant'Egidio in molte parrocchie romane, in Africa, in Europa, in America. Ha voluto bene agli sforzi di pace dal Mozambico e tante altre parti del mondo. Ha sostenuto, ha incoraggiato, si � rallegrato, ha ringraziato della tenacia con cui la Comunit� ha portato avanti lo �spirito di Assisi�, anche in tempi complicati per il mondo. Senza confusione ma nella convinzione di una responsabilit� comune per la pace a per una globalizzazione con un'anima. Con lui e con i suoi collaboratori abbiamo vissuto un ecumenismo di popolo che � diventato cos� naturale per la Comunit�, mentre ogni sera la Basilica di Santa Maria in Trastevere � diventata il luogo della preghiera e la prima �opera� della comunit�. Imparando da lui come il suo sdegno morale per la sofferenza degli ultimi del mondo a di Roma si alimenta della preghiera e della commozione di Ges� per le folle. E con Giovanni Paolo II che abbiamo scelto di dare vita al primo Santuario della Memoria dei Testimoni del Vangelo e dei Martiri del XX secolo, a San Bartolomeo all'Isola Tiberina. E oggi che non c'� pi�, � un altro dono che vive per la chiesa di Roma e per il mondo e che insegna ogni giorno un cristianesimo generoso, coraggioso, capace di amare anche chi � diverso da noi, come Andrea Santoro.

�Non vi siete dati altri confini che la carit�, �voi, anche quando non siete a Roma, siete romani�, amava dire alla comunit�, cogliendo un tratto profondo della nostra storia a della nostra vocazione, cos� dentro a quella della Chiesa di Roma a del suo vescovo. Radicati in questa Chiesa e in questa citt� di Roma e per questo universali.

Indimenticabili gli ultimi incontri, il suo desiderio instancabile di riannodare fili ecumenici e di simpatia con mondi lontani, la sua gioia per le prime buone notizie sull'Aids in Africa, per segni di speranza dall'Asia, da luoghi dove la vita della Chiesa � spesso difficile. Indimenticabile il Papa con il corpo stanco, nella sua malattia, al Policlinico Gemelli, quando cento vescovi cattolici a di tutte le confessioni cristiane, riuniti con la Comunit� a cercare i modi per essere cristiani e pastori, nel mondo di oggi hanno voluto fossimo accanto a lui e pregassimo vicino a lui, per la sua guarigione e la sua consolazione. E il pellegrinaggio silenzioso, quando � morto, quella notte e quel giorno. Il saluto a un padre che ha saputo esserlo per il mondo e che ha portato la chiesa nel Terzo millennio con amore fino a diventare essa stessa amore: �Deus Caritas Est�, davvero.

*Portavoce della Comunit� dl Sant'Egidio

Mario Marazziti