Comunità di S.Egidio


 

02/04/2006


Cos� � entrato nel cuore dell'Italia
Lo storico Riccardi: un legame fortissimo con la sua �seconda patria�

 

Un �senso� fortissimo �di Roma e dell'Italia�. Alimentato continuamente dalla consapevolezza �della funzione storica dell'Italia sia in Europa che nel mondo� . E che in breve tempo �lo port� a entrare in profondit� nel tessuto della Chiesa italiana, e della societ�. Giovanni Paolo II, vescovo di Roma e primate d'Italia. Un rapporto profondo e intenso con la sua �seconda patria� che, nella lettura dello storico del Cristianesimo Andrea Riccardi, tra i fondatori della Comunit� di Sant'Egidio, ha segnato profondamente il lungo Pontificato wojtylano. �Aveva compreso che quello italiano, essendo un cristianesimo di popolo, era un cristianesimo complesso - dice - e, di questo popolo, s'� fatto guida�.

Giovanni Paolo II e la sua � seconda patria�. Come si a caratterizzato questo rapporto coal speciale?

�Innanzitutto bisogna ricordare che � stato il primo Papa non italiano dopo secoli. Quindi i primi passi di Papa Wojtyla sono stati spesi per "sintonizzarsi", per cos� dire, con questa Chiesa e con la sua storia di santit�, come testimoniano i suoi pellegrinaggi ad Assisi nel 1978 e a Loreto l'anno successivo. Poi direi che a mano a mano questo approccio iniziale s'� sviluppato nel suo farsi presente nelle diocesi e, mi sembra, nella manifestazione del suo fortissimo "senso" di Roma: Per questo, a proposito di quelle caratteristiche delle quali chiedeva, direi che il suo legame con 1'Italia si sia sviluppato da una parte attorno all'universalit� di Roma e, dall'altra, attorno al ruolo, al senso della funzione dell'Italia per la Chiesa, e non solo per la Chiesa� .

In che senso?

�Per Giovanni Paolo II l'Italia aveva una funzione storica sia in Europa che nel mondo. Ed � questa funzione che lui, come abbiamo visto tante volte, ha sempre valorizzato, anche intervenendo a difesa dell'unit� e della storia del nostro Paese di fronte a possibili frazionismi o secessionismi. Vorrei dire che questo Papa non italiano ha avuto fortissimo il senso dell'Italia, dell'essere vescovo di Roma e primate d'Italia: � il Papa che ha girato di pi�, che ha incontrato pi� italiani, che ha stretto pi� mani. Che in ogni citt� in cui � stato ha sempre esaltato le ricchezze locali�.

Aveva iniziato a parlare dei primi passi di Papa Wojtyla. Come s'e dunque evoluto quel rapporto?

�In parte lo ho gi� anticipato. In ogni caso direi che il Convegno ecclesiale di Loreto, nel 1985, � stato un po' il momento chiave. Il Papa che andava conoscendo e si faceva conoscere �, per cos� dire, entrato pi� in profondit� nel tessuto della Chiesa italiana, e della societ�. Se ricordiamo quegli anni, si discuteva molto allora di quale dovesse essere il "modello" di presenza dei cattolici: lui � venuto a dare l'orientamento, proponendo non un semplice modello o una formula, ma uno stile profondamente radicato nella nostra storia e nella nostra cultura, ricordandoci che un cristianesimo senza radici � destinato a divenire irrilevante. E lui stesso ha guidato questo cammino�.

In che modo?

�E� stato il Papa delle parrocchie e dei movimenti, dei gruppi, dei santuari, dei circoli culturali, dei religiosi Ha compreso che quello italiano, essendo un cristianesimo di popolo era un cristianesimo complesso e di questo popolo, � stato guida. E non ha solo predicato, s'� fatto evangelizzatore, andando incontro alle persone fisicamente. Cosi abbiamo potuto assistere al realizzarsi di un paradosso: se la sua era una predicazione senza sconti, sineglossa, lui � stato un Papa col volto del-la simpatia. In questo senso � riuscito a conquistare tutti questi cuori differenti e, come si � visto negli ultimi anni, non solo quelli dei credenti ma di tutti. In questo senso nel realizzarsi cio� di questo paradosso si pu� dire che Giovanni Paolo II non � stato forse tanto l�uomo del "progetto " o della "strategia", sicuramente l'uomo della "visione" che aveva "coraggio di fermarsi davanti a tanti uomini e a tante donne di stringere le loro mani e guardarli in facciata�.

Un uomo, s'� detto, di �passione�.

�E� proprio cos�, Papa Wojtyla � stato un uomo di grande passione umana, una passione radicata nella preghiera profonda. Anche anziano, l�abbiamo sempre visto animato da questa passione che era capace di trascinare, che poi era una vera passione per il Vangelo la quale, per�, lo portava in mezzo alle piazze degli uomini�.

Qualcuno, in riferimento a questa caratteristica, proprio circa il suo rapporto con l'Italia ha parlato di un prima e un dopo Wojtyla. E� cosi?

�Non mi sembra. Guardando alla storia del Novecento, a me sembra che sia tutto un crescendo: Pio XII, che fu il primo a uscire dal Vaticano, Giovanni XXIII, Paolo VI... Non credo si possa parlare di una cesura cos� netta, quanto piuttosto di una pienezza nella storia della sintesi tra Italia e Papa� .

Quanto ha influito questa presenza nella vita civile italiana?

�Mi sembra che Papa Wojtyla abbia voluto essenzialmente "fare il vescovo", non si � mai sentito leader di una forza e, forse proprio per questo, ha finito per incidere di pi� dal punto di vista sociale. Qui bisognerebbe anche riandare a quella che � stata la storia della Dc e della fine del partito unico dei cattolici, che per Giovanni Paolo II non � stato un dramma in quanto lui aveva l'idea di una Chiesa che veniva da lontano e aveva un grande futuro. Ha voluto raccogliere le idee dei suoi predecessori, riservandosi una parte importante del volto pubblico del cristianesimo, il volto simpatico, forte, umano del cattolicesimo italiano�.

Magari, talvolta, facendo anche da parafulmine.

�Di certo era un uomo che si prendeva le proprie responsabilit�, su questo non c'e dubbio�.

Che si pu� dire del suo rapporto con i vescovi italiani?

�E� stato molto importante, sicuramente. Ha sempre creduto nell'importanza di incontrarli, nel fatto di essere il loro Primate, ha partecipato ai grandi Convegni ecclesiali di Loreto e Palermo, sempre attentissimo a quello che cresceva nel cattolicesimo italiano. Ed � significativo sottolineare i rapporti personali che ha intrattenuto con molti dei vescovi. Perch� Giovanni Paolo II aveva una grande stima per l'intelligenza italiana, riconoscendo come questa, cos� come la santit� storica dell'Italia, avesse un ruolo fondamentale nell'universalit� della Chiesa�.

Andrea Riccardi