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Il Giornale di Napoli |
12/04/2006 |
PER LA PRIMA VOLTA LA PREGHIERA DELLA COMUNIT� DI SANT'EGIDIO SI � TENUTA A NAPOLI |
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Nell'anno del Giubileo, Giovanni Paolo II ha detto "L'ecumenismo dei martiri � forse il pi� convincente". Il martire, che sacrifica la vita per la sua idea, � ed � sempre stato il simbolo per eccellenza della solidariet� fra chi condivide uno stesso credo, la fede in una stessa idea. E questa forza di coesione e, quindi, coloro che ne sono stati e continuano ad esserne il veicolo - ovviamente in ambito cristiano - che la comunit� di Sant'Egidio si propone ogni anno di onorare. La solidariet� umana � stata un punto fermo nell'operato di Papa Wojtyla e non ci si stupisce che sia stato proprio lui ad investire, nel 2000, la Comunit� del compito di tener viva la memoria di quanti si sono impegnati anima e corpo in attivit� sociali ed umanitarie in favore dei pi� disagiati; impegno pagato con la vita. La comunit� di Sant'Egidio � sorta nel 1968 ad opera di Andrea Riccardi - autore del libro "Il secolo del martirio" in cui si ritrovano i presupposti ideologici ed i fini pratici della sua creatura, e si � poi espansa in tutto il mondo cristiano. Anno dopo anno, ogni volta in una delle diverse sedi della Comunit�, i suoi membri organizzano veglie di preghiera per le vittime della secolarizzazione che ha caratterizzato il secolo appena trascorso. Quest'anno la meta prescelta � stata Napoli. La funzione si � svolta ieri, alle 18,30, nella Chiesa Santi Severino e Sossio. �Il giorno scelto non � stato casuale - afferma Antonio Mattone, membro della comunit� napoletana - poich� cade nel cuore della Settimana Santa. Credo che questo momento sia il pi� idoneo per rendere omaggio a coloro che, con e come Ges�, hanno affrontato senza paura e con consapevolezza la Passione�. E Napoli, con il suo bagaglio di fortissimo - a volte ingenuo - sentimento religioso proprio del popolo partenopeo, quella Napoli che quando tutto va male dice "Poi Dio ce penza" e che ai santi d� del "tu", non poteva non dare una risposta positiva. Man mano che la veglia andava avanti la chiesa si riempiva di quanti volevano omaggiare la memoria di chi era morto per quella fede che, giorno dopo giorno, d� loro conforto e serenit�. Durante la funzione sono stati ricordati martiri dei quattro continenti cristiani e poi, per dare ancora maggiore enfasi al tema del martirio, sono state fatte sfilare quattro croci - una per ogni continente - che del martirio sono il simbolo. Fra i molteplici martiri ieri ricordati spiccano i nomi di don Andrea Santoro, ucciso mentre pregava nella chiesa di Trabzon, i frati trappisti uccisi in Algeria, monsignor Oscar Arnulfo Romero, ucciso durante la celebrazione dell'eucarestia, e ancora, don Bruno Baldacci, ucciso in Brasile dagli spacciatori perch� impegnato nella lotta alla tossicodipendenza.
Mariagrazia Petito Di Leo
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