Comunità di S.Egidio


 

26/04/2006


Marazziti: �Per gli Usa l'inizio di qualcosa di nuovo. Per noi i vent'anni di un forte messaggio pubblico�

 

�Abbiamola sensazione di trovarci in un con testo, gli Stati Uniti, che spesso appare autosufficiente ma che in realt� dimostra la voglia di confrontarsi e di discutere�. Cos� Mario Marazziti, portavoce della Comunit� di Sant'Egidio, descrive il clima dell'incontro internazionale che si apre oggi a Washington e che vedr� i rappresentanti delle maggiori religioni del mondo impegnati nella riflessione sul tema �Religioni e culture: il coraggio del dialogo�.

Perch� proprio Washington?

�Si tratta di una nuova "conquista" dello spirito dell'incontro di Assisi del 1986, che arriva in America per la prima volta. Qui si confronter� con una societ� che ha fatto del multi-culturalismo e della libert� religiosa quasi una "religione". Per questo contesto speriamo si tratti di un inizio di qualcosa di nuovo. Ci troviamo, inoltre, all'interno di un'istituzione storica per gli Usa, una voce autorevole, la Georgetown University�.

Non siete lontani dalla Casa Bianca, che effetto vi fa?

�Da qui vediamo i simboli del potere americano. Ma non abbiamo cercato un contatto diretto con l'amministrazione americana, anche se ci sar� qualche voce alle tavole rotonde che la rappresenter�. La nostra si propone, invece come una presenza discreta, una testimonianza

sul valore del dialogo�.

Un tema che � diventato il vostro tesoro in questi venti anni.

Certo. Esso va inteso come la capacit� di scendere al nucleo pi� vero della propria identit�, senza rinunciarvi. Parte da qui l'incontro con l'altro e la capacit� di costruire una pace nel contesto internazionale.

Tracciando un bilancio di questi venti anni, cosa emerge?

�Ci siamo impegnati nel dialogo tra le religioni e siamo riusciti a fugare ogni dubbio sul rischio di un sincretismo religioso. Abbiamo chiarito anche l'intenzione di non interferire con il dialogo teologico riuscendo

invece a mettere in campo uno spazio in cui ogni religione ha potuto affermare la sua contrariet� nell'uso distorto della fede e nella giustificazione religiosa della violenza. Siamo riusciti a lanciare un messaggio pubblico forte�.

Avete trovato anche dei compagni di viaggio?

�Diverse personalit� del mondo ebraico e islamico sono diventate interlocutori abituali nei nostri incontri. Un risultato che, guardando alla difficolt� iniziale di far stare nella stessa stanza persone con segni religiosi diversi, stupisce. In questi venti armi abbiamo avuto la fortuna di assistere a diverse "prime volte". L'ultima l'anno scorso a Lione: nella chiesa dove sono riportate tutte le eresie, tra cui appare anche quella di Lutero, abbiamo posto una lapide, un segno di unit� in un luogo di divisione�.

La prossima tappa?

�L'incontro ad Assisi a settembre. Completeremo cos� la memoria dello storico evento del 1986�.

Matteo Liut