Lo �spirito di Assisi� � arrivato fino a Washington, per spiegare al mondo che �la nostra risposta alla morte � il dialogo�. Cos� ha parlato Andrea Riccardi al ventesimo "Incontro mondiale tra le religioni per la pace", che la Comunit� di Sant'Egidio ha organizzato la settimana scorsa alla Georgetown University.
Questi raduni ecumenici sono un appuntamento annuale dal1986, quando alla fine della "Giornata mondiale di preghiera per la pace" convocata ad Assisi, Giovanni Paolo II disse ai partecipanti: �Continuiamo a diffondere il messaggio�. Da allora in poi � successo di tutto: � finita la Guerra Fredda ed � cominciata la sfida del terrorismo globale. Questo ha reso ancora pi� essenziali gli sforzi per far dialogare le religioni, e - dopo aver portato il suo appuntamento annuale in Italia, Europa, e Medio Oriente - Sant'Egidio ha sentito la necessit� di sbarcare anche a Washington. �Occorreva venire negli Usa - ha spiegato Riccardi - perch� continuano a costituire un modello di convivenza di mondi culturali e religiosi diversi. Si doveva venire da tempo, dopo l'11 settembre, perch� � un paese sfidato dal terrorismo che deve riflettere e sta riflettendo sul tema del dialogo�. Quindi Riccardi ha aggiunto: �La religione pu� essere la benzina che innesca i conflitti, ma anche l'acqua che li spegne�. Dunque lo spirito di Assisi �non � negare le diversit�, ma riconoscere che non possono essere ci� che ci mette l'uno contro l'altro�.
L'incontro a Georgetown, intitolato "Religioni e culture: il coraggio del dialogo", ha attirato oltre cento relatori di ogni fede, ebrei, cristiani, musulmani, shintoisti. Il presidente Bush li ha accolti con questo messaggio: �Lavorando per la pace e la tolleranza religiosa, date un contributo a un futuro di maggior speranza per i nostri figli e nipoti�. Poi Karen Hughes, sottosegretario di Stato incaricato di migliorare l'immagine degli Usa nel mondo islamico, ha aggiunto: �Uccidere se stessi, e usare quella morte per togliere la vita a molti altri innocenti, non � un uso legittimo della religione�. L'imam Warith Mohammed ha detto che chi pratica il terrorismo per scopi di fede �non ha la luce�. Secondo il rabbino capo di Haifa, Shear Yashuv Cohen, non � possibile �ignorare tutto ci� che � stato fatto in nome della religione�, ma questa � una ragione in pi� per cercare terreni d'incontro. Il cardinale di Washington McCarrick ha ricordato che �il sogno di Giovanni Paolo II era che pregassimo insieme. Pi� stiamo insieme, pi� saremo capaci di farci sentire. Papa Benedetto XVI, con la sua enciclica, � entrato in un'altra dimensione, chiamandoci in modo cos� eloquente a trovare la chiave della pace nell'amore gli uni per gli altri�.
Secondo Riccardi, infatti, il nuovo pontefice non � tiepido verso gli incontri ecumenici: �Il primo compito del Papa non � quello di essere un'agenzia Onu per il dialogo di civilt�, ma evangelizzare e testimoniare la fede. Per� Benedetto non � contrario a tutto questo e pi� di una volta ha invitato a parlare insieme�.
Il vescovo di Terni Vincenzo Paglia ha detto che �il dialogo � l'unica via per superare la deriva�. Perci� l'incontro si � concluso con questo appello: �Il mondo � stanco di vivere nella paura. Le religioni non vogliono la violenza, la guerra, il terrorismo: non credete a chi lo dice! Chi usa la violenza scredita la propria causa. Dio non vuole mai l'eliminazione dell'altro. L'umanit� non si migliora con la violenza e il terrore, ma con la fede, l'amore. Il fondamentalismo � la malattia infantile di tutte le religioni, perch� rende prigionieri di una cultura del nemico. Per questo diciamo a chi uccide, a chi semina il terrorismo e fa la guerra in nome di Dio: fermatevi!�.
Paolo Mastrolilli
|