Comunità di S.Egidio


 

03/05/2006

DIALOGO INTERRELIGIOSO
Il conflitto non � la regola
Le conclusioni dell'incontro mondiale della Comunit� di S.Egidio a Washington

 

Si � concluso a Washington l'Incontro mondiale interreligioso, promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio, primo degli appuntamenti previsti per i venti anni dalla storica giornata di preghiera per la pace convocata da Giovanni Paolo II ad Assisi, nell'ottobre del 1986. Due giorni di convegno, 26 e 27 aprile, con la collaborazione della diocesi di Washington e della Georgetown University. Molti i temi di confronto tra religioni e pluralismo, religioni e democrazie, religioni e libert� religiosa, ma anche la ricerca di un nuovo umanesimo, la rilevanza del dialogo con la cultura laica, la sconfitta della povert� per il XXI secolo. Tema centrale del convegno, "Religioni e culture: il coraggio del dialogo". "Per la prima volta questa singolare manifestazione si � realizzata a Washington - ha detto al Sir mons. VINCENZO PAGLIA , presidente della Commissione Cei per l'ecumenismo e il dialogo, presente all'incontro - citt� cos� importante nel mondo contemporaneo. Il significato � ulteriormente rafforzato dal fatto che l'evento succede all'11 settembre, che ha segnato uno spartiacque nella storia del nostro tempo. Vedere assieme uomini e donne di fedi diverse radunarsi per riaffermare non solo il cammino per la pace, ma anche l'impegno di tutti i credenti a incontrarsi per distinguere le religioni da ogni guerra e conflitto, mi sembra un evento da guardare con interesse".

Mons. Paglia, quello di Washington � stato un incontro interreligioso, il cui culmine � stata la cerimonia della preghiera per la pace�

"Ogni fede religiosa ha pregato secondo la propria tradizione in luoghi differenti, ma la peculiarit� � stata l'unanimit� dell'invocazione per la pace, che solo Dio pu� dare agli uomini. Le religioni hanno compreso che la loro profonda ispirazione non le pone pi� in contrasto, ma una accanto all'altra per la comune ricerca della pace. Inoltre, in incontri come quello di Washington, la dimensione ecumenica si rafforza in maniera del tutto particolare, anche con fatti esemplificativi: come il convergere alla preghiera comune dei cristiani in un unico luogo, accanto ai diversi luoghi di preghiera distinti per ogni religione".

Per la prima volta l'incontro di "Uomini e religioni" si � svolto oltreoceano. Cosa significa aver portato lo Spirito di Assisi a Washington?

"Il fatto che lo Spirito di Assisi giunga nel cuore degli Stati Uniti significa portare in questo grande Paese un soffio che pu� avere una risonanza straordinaria, proprio per la sua posizione all'interno della storia contemporanea. In questo senso, l'incontro iniziato con intuizione profetica da Giovanni Paolo II si rafforza nella sua prospettiva universale: come risposta alla violenza distruttiva di chi preferisce la morte al dialogo, affermazione dell'incontro tra civilt� per rispondere alla superficialit� della via dello scontro".

Attraverso i temi affrontati in questi giorni, � sembrato che sia le religioni tra loro sia nel confronto con la cultura laica possano incontrarsi sulla centralit� dell'uomo�

"Il tema della promozione della vita � stato il cuore attorno a cui ci si � ritrovati. Anche la presenza di studiosi non credenti ha suscitato una sollecitazione reciproca particolarmente efficace. La grande sfida � apprendere l'arte del convivere pur essendo diversi. Arte difficile, anche perch� i nemici della convivenza (dagli estremismi agli scontri etnici) sono numerosi e forti, ma proprio per questo si � riaffermato con vigore l'impegno a vivere gli uni accanto agli altri".

Quale elemento ha caratterizzato la partecipazione dei leader religiosi a Washington?

"La presenza massiccia dei leader religiosi degli Stati Uniti: dalla partecipazione dell'arcivescovo ortodosso, alle diverse tradizioni protestanti, dagli episcopaliani ai memmoniti, la presenza di un vescovo dalla Cina, l'importante presenza ebraica e quella islamica. Al termine della due giorni, � stato auspicato che eventi simili possano svolgersi ovunque nel mondo, cosa che purtroppo al momento non � vera. Questi sono, per�, i segni visibili e concreti che la convivenza non � solo un sogno, ma anche una realt� possibile".

C'� un'immagine che pi� di altre pu� restare nella memoria di questo incontro? Quale � stata la ricezione da parte dei giovani?

"Ci� che si � visto a Washington con la cerimonia della preghiera per la pace nello Spirito di Assisi � l'opposto dell'11 settembre: all'immagine di distruzione e morte succede oggi quella di uomini e donne, che, seppure lontani tra loro per il credo religioso, si uniscono per costruire un futuro diverso, insieme ai giovani. La collaborazione tra la Georgetown University e la Catholic University, i due atenei cattolici di Washington, ha portato a una partecipazione significativa da parte dei giovani che hanno cos� dimostrato l'interesse forte delle nuove generazioni per un mondo dove il conflitto non sia la regola centrale".

Lia Mancini