Serve una nuova rete sanitaria per una generazione libera dal virus
Project Malawi, che ha gi� investito nel Paese dieci milioni di euro destinati a cura dell'Aids, assistenza agli orfani, educazione, prevenzione, sviluppo locale e microfinanza, nasce da una collaborazione fra Banca Intesa e Fondazione Cariplo in collaborazione con Comunit� di Sant'Egidio, Save the Children, Cisp e Scout Malawi. Iniziato nel 2005 si svilupper� per oltre dieci annidi programma prevede quattro aree di intervento, progressive: entro il 2008, a opera della comunit� di S. Egidio sar� completata una rete sanitaria nazionale composta da tre laboratori di biologia molecolare e dieci centri di salute destinati alla prevenzione, alla diagnostica e alla terapia del virus Hiv. L'obiettivo finale � assicurare al Paese una generazione che sia libera dall'Aids. Contemporaneamente sar� sviluppato il progetto di assistenza e cura agli orfani affidato a Save the Children con la creazione di Comitati di lotta all'Aids nei villaggi e la formazione di personale specializzato. Un altro settore di intervento seguito dai partner locali, la rete degli scout del Malawi, � quello dell'educazione rivolta agli allievi delle scuole e ai giovani per quanto riguarda trasmissione delle infezioni, uguaglianza fra i sessi, abusi da alcol e da droghe.
Nel Paese si contano 900 mila sieropositivi e il 10% dei bambini ha perso i genitori
�Vedi quei bambini? Sono orfani, non hanno pi� nessuno. Puoi trovare una madre per loro? Ridargli un padre, una famiglia. Portali via di qui, salvali�. Ben-venuti in Malawi, ingannevole paradiso di altopiani, foreste, acque limpide e paesaggi da film dove il 10% dei bambini ha perso i genitori per I'Aids, l'aspettativa di vita � di 37 anni e si contano 900 mila sieropositivi �ufficiali� su una popolazione di 12 milioni di persone. Ufficiali perch� forse ce ne sono altri, ma trovarli, raggiungerli, curarli � un'impresa: 1'80% del-la popolazione vive in piccoli, bellissimi villaggi di capanne immersi nella boscaglia. Senza alcuna assistenza sanitaria e ad almeno 20 chilometri, da percorrere a piedi, dal centro abitato pi� vicino. Gabbie senza sbarre, da cui � impossibile scappare.
Qui ancora pi� che altrove i medici cercano di non affezionarsi troppo ai loro pazienti. �Pu� capitare che uno arrivi al mattino, sorridente, tranquillo, in apparenza non troppo debilitato, e alla sera muoia. Di Aids,
di malaria, di malnutrizione, o per qualche disturbo che da noi non richiede nemmeno il ricovero. Sono tutti gi� cos� fragili, anche prima di ammalarsi�, spiega un medico italiano che lavora all'ospedale della Comunit� di S. Egidio aperto un anno fa a Blantyre, la capitale commerciale del Paese, poco pi� di un borgo di grandi viali albera-ti, giardini e casette che conservano qualche traccia della grazia ordinata dell'Impero britannico. Spesso sono gli stranieri a occuparsi dei mali del Paese: chi nasce qui e riesce a studiare, a laurearsi, a trovare uno spiraglio nella gabbia, scappa. Nella sola Manchester ci sono pi� medici malawiani che in Malawi. Non � una battuta. Come non lo � che in tutto il Paese ci sia un unico pediatra.
Aneddoti curiosi, finch� non si pensa a ci� che significa. Un bambino pu� morire solo per-ch� � nato a M'pote, o a M'pome la, o in un altro di quei pittoreschi villaggi che in foto appaio-no cos� esotici. L'Africa, spogliata del lustro da depliant turisti-co, semplifica, sfronda, riduce all'essenziale. Don Mario Pacifici, un missionario monfortiano che sta qui dal 1977 e non ha perso una virgola del suo robusto accento bergamasco, non ha problemi a dire che � d'accordo con il cardinale Martini. Ben venga anche il preservativo, se salva qualche vita. Nella sua comunit� di Zomba, 900 anime salvate dal lavoro prima che da Cristo, il laboratorio pi� fiorente � quello che sforna, a ritmo sostenuto, bare. �Per seppellire una persona basta una stuoia, ma a tutti fa piacere una bara, � pi� solida, pi� rassicurante�,
commenta don Mario che, un anno fa, ha dovuto prepararne una per il fratello che � venuto a trovarlo ed � morto, cos�, all'improvviso, per un infarto. Ma lui spiega anche che quello della contraccezione alla fine � un falso problema, perch� quello che si deve fare � aiutare a trovare ragioni per vivere e
avere cura di s�, valori, prospettive. Questo � il punto e un preservativo in pi� o in meno non fanno poi tanta differenza di fronte a un peste che solo l'anno scorso ha ucciso oltre 80 mila persone. E che non risparmia neppure i sacerdoti.
Si ammalano gli uomini, co-me Helbert Banda, 42 anni che sembrano duecento, a cui l'ospedale Mthengo Wa Nthenga di Lilongwe offre almeno un letto pulito e il conforto dei medici, ma che forse non arriver� alla sera perch� �da giorni non riesce a mangiare nulla�, mormora un infermiere. Piano, per non turbare ancora di pi� la moglie che gli tiene la mano e piange. Lei non � contagiata, grazie a Dio, e nemmeno i quattro figli�.
Ed � un piccolo miracolo in un Paese dove il 17% delle madri covano il virus e 85 mila parti sono a rischio. Una generazione sana � un miraggio che a Mthengo Wa Nthenga i medici di S.Egidio stanno inseguendo con metodo, facendo il test alle
madri e curandole secondo protocolli �occidentali� per spezza-re la catena del contagio. E cos� Alice Mungo, 23 anni, pu� presentare sorridendo la piccola Princess di 5 mesi, che ha ereditato i suoi occhi luminosi ma non il suo male. Una storia quasi a lieto fine: il marito l'ha lasciata. Qui chi si ammala, e lo scopre, � solo, senza speranza. Tanto che spesso gioca d'anticipo e si toglie la vita. Anche per questo, oltre che per il costo, insostenibile per chi campa con tre euro al di, � difficile fare il test a tutti.
La scommessa � una ristrutturazione dell'esistenza: sul la-go Chitwa Samuel ha avviato, grazie al credito dell'ong Cisp, una falegnameria. Aspetta ancora l'elettricit� ma il legno si lavora anche a mano e con i guadagni ha gi� potuto assume-re due apprendisti. E adottare due orfani, perch� chi ottiene solidariet� forse � invogliato a praticarla. Il Malawi ha molti dei mali africani, ma ne ha anche tutta la vitalit�, l'allegria che a noi sembra quasi folle di canti e danze a ogni pretesto. Servono cure per rida-re speranza, credito per aprire un futuro, istruzione per conservare e migliorare ci� che si � ricevuto. Ma presto: al ritmo attuale � un Paese a rischio d'estinzione.
Carla Reschia
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