Comunità di S.Egidio


 

23/05/2006

ANZIANI L'esperienza della Comunit� di Sant'Egidio a Trastevere e a Testaccio
Solidariet� e amicizia contro la solitudine

 

La Comunit� di Sant'Egidio � presente negli storici rioni di Trastevere e Testaccio con un programma rivolto agli anziani ultra settantacinquenni. Il pro-getto, che si chiama �Viva gli Anziani�, nasce nell'estate 2003 quando in Europa per il caldo eccessivo e persistente morirono pi� di 23.000 persone, moltissime delle quali anziani.

Da qui, il desiderio della Comunit� di mettere a frutto un rapporto ormai trentennale con il mondo della terza et� basato sull'assistenza e la solidariet�. Ma questa volta, c'� di pi�.

�Ci siamo detti - afferma Rita Cutini, una dei responsabili del progetto - che forse quegli anziani non erano morti solo per il caldo, ma anche perch� soli�. Ecco allora il primo passo: un monitoraggio per i due rioni di Roma alla scoperta della popolazione ultrasettantacinquenne. �Non pi� gli anziani cercano noi ma siamo noi in cerca di loro�, prosegue la Cutini.

Le lettere informative recapitate su come difendersi dal caldo e la chiamata telefonica per accertarsi delle condizioni di salute e per ricordare gli utili consigli sanitari (e non solo) rappresentano i

momenti seguenti del progetto consolidato ormai da tre armi di esperienza.

Il programma � in realt� un vero e proprio servizio. Gli operatori vengono pagati anche in collaborazione con il Comune e per la sovvenzione del programma sono intervenuti il ministero della Salute e la Regione Lazio.

Ma l'idea fondamentale di �Viva gli Anziani� � pi� ampia e articolata dato che tra gli obiettivi c'� quello di coinvolgere e rendere parte attiva la rete sociale che ruota intorno agli anziani stessi.

Dal portiere al negoziante, fino al farmacista, tutti vengono interpellati ad interessarsi a quella fascia di popolazione cos� spesso trascurata se non addirittura abbandonata.

La festa svoltasi sabato in piazza Santa Maria Liberatrice � stata un esempio di come sia possibile cambiare una realt� sociale a volte difficile. L'atmosfera di amicizia, la presenza dei pi� vecchi ma anche di studenti e di numerose giovani famiglie con i piccoli in spalla, ha con-fermato l'importanza di questo progetto che alla sua terza �edizione� ha voluto premiare la farmacista della zona. Dimostrazione che la cultura del buon vicinato pu� esistere ed essere ben incentivata.

�In realt�, ricorda Rita Cutini, �molti anziani hanno gi� chi sta loro vicino ma � altrettanto necessario informarli a chi chiedere aiuto in caso di necessit�. In questa parte di Roma gli anziani resi-denti sono 2.777 e tutti seguiti.

Un'isola felice si potrebbe dire, date che la solitudine o meglio, l'isolamento pare essere il problema del futuro e non solo per chi appartiene alla terza et�. Non � infatti un caso che il progetto intende proporsi come modello replicabile, economico ed efficace, di prevenzione dell'isolamento sociale che riguarda tutte le categorie sociali pi� deboli.

La strategia messa in atto da Viva gli Anziani, e cio� quella di cercare le persone, sta creando un'atmosfera di sicurezza tra la gente che vive in questi due rioni. Partire dagli anziani per realizzare una societ� migliore grazie al contributo di tanti, sembra finalmente possibile. Indicative a tale proposito le parole del �manifesto� di Viva gli Anziani che interpellano a fondo la coscienza: � Questa et� pi� lunga � un dono di Dio e una conquista per il nostro tempo, un'opportunit� straordinaria per una convivenza pi� umana�.

Emanuela Campanile