Comunità di S.Egidio


 

25/05/2006

DEMOCRAZIA O SICUREZZA? UN INCONTRO INTERNAZIONALE A ROMA
Civilt�, la convivenza ai tempi della jihad

 

ROMA. Convivere � anche accettare con ironia i rovesciamenti della storia. Come fa Darko Tanaskovic, ambasciatore di Serbia e Montenegro presso la Santa Sede, che, mentre gli ormai quasi ex connazionali di Podgorica festeggiano la vittoria referendaria del fronte favorevole al distacco dalla madrepatria, si presenta al seminario sul libro di Andrea Riccardi, Convivere, puntuale e serafico: �Piacere, sono l�ambasciatore dimezzato�. Certo, ammette che la situazione sia un po� imbarazzante, ci vorr� tempo prima di avere biglietti da visita aggiornati. Ma il professor Tanaskovic, docente d�islamistica all�universit� di Belgrado prima che diplomatico, � uomo di mondo e si accomoda tranquillo accanto all�amico e collega montenegrino Miodrag Lekic, che l�ha preceduto nel ruolo di rappresentante della Serbia in Italia.

Convivere significa affiancare presunti avversari senza che il contatto produca cortocircuiti. Intorno all�affollata tavola rotonda siedono intellettuali che spesso sono stati divisi da vibranti polemiche. Fa parte del gioco. Chi ha mai detto che dialogo sia sinonimo di concordia? Di certo non Angelo Bolaffi, docente di filosofia politica a La Sapienza di Roma, �per interloquire � fondamentale pensarla diversamente: senza contraddittorio che scambio d�opinioni �?�.

Avanti col dibattito dunque: nell�era della paura globale, del terrorismo jihadista, della rinascita delle identit�, della convergenza tra violenza e sacro gi� denunciata dallo studioso Ren� Girard, si pu� vivere insieme o no? Riccardi sostiene di s�. Pur non negando le nubi che minacciano un sogno gi� costellato di lapidi, dal Kigali Memorial Centre testimonianza del massacro dei tutsi alle mezze lune senza nome delle vittime di Srebrenica, il suo saggio inietta ottimismo a dosi di realismo politico e speranza: �La storia � piena di divorzi violenti tra popoli. Poi per�, nel mezzo dei conflitti di civilt� e religione, scopri che l�India laica ma a maggioranza induista e il Bangladesh musulmano adottano come inni nazionali due canti di Rabindranath Tagore, premio Nobel morto nel 1941, bengalese, induista e grande sostenitore dell�unit� indiana�.

Eppure. Eppure Gilles Kepel in francesissimo abito degag� senza cravatta, scuote la testa. Certo, l�argomento convivenza non riguarda esclusivamente il rapporto con l�islam, di cui lui si occupa in particolare, ma, oggi, non ne pu� prescindere. �Credevamo che la fase della violenza fosse al termine e l�11 settembre ne rappresentasse l�epilogo�, spiega lo studioso che proprio nel 2001 aveva sostenuto questa tesi nel saggio Jihad. Ascesa e declino. Le cose sono parecchio cambiate.

�Il conflitto delle civilt� � in corso e dobbiamo contrattaccare col cervello�, interviene l�editorialista Igor Man. I vaticini di Kepel sono funesti: �L�alternativa democratica che gli americani speravano d�incoraggiare nel mondo arabo-musulmano non � emersa. In compenso si sono moltiplicati ovunque i partigiani dello scontro�.

Il rischio del fallimento della convivenza tra diversi inquieta i volontari di Sant�Egidio ma anche l�economista Mario Sarcinelli, �il passo successivo al muro contro muro delle identit� � il ritorno alla concezione dello Stato chiuso e al protezionismo. Lo dimostra il blocco delle trattative commerciali a Doha�. La storia � nota, ricorda Sarcinelli: �Il ciclo della globalizzazione � gi� stato arrestato una volta dai nazionalismi con la prima guerra mondiale�. Cosa dedurne? Che non ripeteremo gli stessi errori perch�, nonostante tutto, l�umanit� avanza, come crede Arrigo Levi, consigliere del Quirinale, che ogni anno appende davanti alla sua scrivania la nuova mappa dei conflitti del mondo e osserva, fiducioso, �sia pur lentamente le guerre diminuiscono�.

Oppure no, siamo paralizzati dalla paura e abbiamo bisogno di uno strattone. In questo caso, la provocazione del generale Carlo Jean scuote la tavola: �La storia della Bosnia mostra che la convivenza tra etnie � possibile solo se imposta dall�alto. Laggi� la libert� ha in qualche modo agevolato il conflitto�. Se la diversit� pacificata necessita l�impero, mister Jean lancia la domanda da un milione di dollari: �Vale la pena rinunciare alla democrazia per la convivenza?�. Silenzio. La storica Lucetta Scaraffia medita. Per prima aveva obiettato a Riccardi: �Esaltare la convivenza sul piano teorico, lontani dai problemi della vita quotidiana, non fa perdere di vista la realt�?�. Tolleranti per tolleranti finiremo per mettere sullo stesso piano del diritto i matrimoni gay e la poligamia? Parliamone. Di convivenza, diritti, rispetto reciproco. Che il dialogo sia, parafrasando lo stratega Clausewitz, la prosecuzione della politica con altri mezzi? Parole e libri anzich� armi suggerisce, in chiusura, Tanaskovic. E chi altri se non lui? �Bel libro Convivere, d�attualit�. Voglio adoperarmi perch� venga tradotto nelle lingue jugoslave, magari anche in montenegrino�.

Autore: Andrea Riccardi

Titolo: Convivere

Edizione: Laterza

Pagine: 168

Prezzo: � 10

Francesca Paci