Comunitï¿½ di Sant'Egidio - Rassegna stampa

26/05/2006

MALAWi. Come funziona il progetto di Banca Intesa e Fondazione Cariplo
INTERMEDIARE PER SCONFIGGERE

Oltre il 15% della popolazione di questo piccolo paese africano ï¿½ colpita dal virus dell'Hiv. Al Centro Dream di Sant'Egidio li curano con tecnologie innovative. Grazie all'opera dei volontari che convincono i malati a uscire allo scoperto.

Jane Gondwe ha 32 anni e un sorriso spianato sul viso che collega anni di sofferenza a una strenua volontï¿½ di sopravvivenza. Due mesi fa una fortuna fino ad allora distratta ha bussato alla sua porta, imprimendo la svolta a un destino che sembrava segnato. ï¿½Ero allo stremo delle forzeï¿½, sussurra con lo sguardo ancora incredulo. ï¿½L'Aids mi stava uccidendo. Ma un mio amico mi ha convinto a recarmi in cittï¿½. "Lï¿½", mi disse, "c'ï¿½ un nuovo laboratorio che potrï¿½ prendersi cura di te"ï¿½. E di cure Jane ne aveva davvero bisogno.

Due attori privati

Il suo livello di linfociti CD4 si stava pericolosamente avvicinando a quella so-glia minima (200) oltre la quale il virus si sarebbe fatto un baffo del suo sistema immunitario. ï¿½Era il 24 marzo. Mi sono presentata all'ambulatorio, dove un medico mi ha fatto il test e controllato i CD4ï¿½. Passano pochi giorni e Jane riceve i suoi primi farmaci antiretrovirali, un salvavita che per molti malawiani rimane un miraggio.

Il centro in cui Jane ï¿½ approdata ha un nome - Dream - ed ï¿½ stato inaugurato a Blantyre, nel Sud del Malawi, il 2 maggio scorso dall'amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, assieme ai protagonisti di un progetto di sanitï¿½ pubblica fra i piï¿½ ambiziosi e innovativi degli ultimi anni.

ï¿½Innovativoï¿½, spiega Marco Morganti, responsabile dei Progetti sociali di Banca Intesa, ï¿½perchï¿½ a promuoverlo sono due attori privati, la nostra banca e la Fondazione Cariplo, in collaborazione con cinque realtï¿½ non profitï¿½, ovvero Comunitï¿½ di Sant'Egidio, Save The Children, Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli e due associazioni scout locali. ï¿½Ambizioso perchï¿½ attraverso un piano di lungo respiro Project Malawi intende contrastare l'Aids nei quattro angoli del paeseï¿½, dando nel contempo ossigeno a un'economia in coma.

70mila vittime ogni anno

Una vera impresa. Perchï¿½ l'Aids, in Malawi, ci sguazza. Difficile attribuire colpe precise. Certo non aiutano uno Stato fra i piï¿½ poveri del mondo (il 64% del-la popolazione vive con meno di un dollaro al giorno) e un sistema sanitario allo sfascio: si conta un medico ogni 94mila abitanti e, record mondiale, un solo pediatra per sei milioni di ragazzi, fra cui 500mila orfani. Tutti fattori che alimentano la diffusione di una malattia che colpisce il 15% degli adulti facendo ogni anno oltre 70mila vittime. Il futuro ï¿½ in bilico e vede negli 85mila parti annui a rischio di trasmissione del virus la "madre di tutte le guerre" antï¿½ Aids. ï¿½Una battaglia che Sant' Egidio vuole vincere offrendo al Malawi la sua prima generazione di bambini saniï¿½, sottolinea il portavoce Mario Marazziti. Come? ï¿½Con dieci centri sanitari e tre laboratori di biologia molecolare in cui distribuire quei farmaci che consentono di azzerare il rischio di trasmissione del virus da madre a figlioï¿½. Ma c'ï¿½ dell'altro. ï¿½Un ruolo fondamentaleï¿½, sostiene Paola Germano, coordinatrice dei programmi Dream in Africa, ï¿½lo copriranno i volontari malawiani impegnati nel progetto. Perchï¿½ senza il loro apporto le campagne di prevenzione e dï¿½ informazione sono perse in partenzaï¿½.

Tra questi volontari c'ï¿½ Jane. Anche se in realtï¿½ andrebbe definita un'intermediaria del progetto. Punto uno, perchï¿½ la sua ï¿½ un'attivitï¿½ retribuita: ï¿½Guadagno lo stesso stipendio che prendevo quando ero insegnante, 9mila kwacha al mese (50 euro, ndr)ï¿½. Punto due, perchï¿½ la sua figura professionale si avventura negli interstizi sociali piï¿½ difficili. ï¿½In Malawi c'ï¿½ un'ignoranza enorme nei confronti dell'Aids. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i portatori del virus, molto stigmatizzatiï¿½.

Informare e aiutare

A Gwande, dieci chilometri a nord di Blantyre, Jane ci vive. Con tutte le difficoltï¿½ che contraddistinguono una township africana. ï¿½Ma con la cura, sono tornata a lavorareï¿½. Cosa che ha lasciato di stucco l'intero vicinato. ï¿½Questo lavoro poi mi consente di informare e quindi di aiutare la gente del quartiereï¿½, in particolar modo ï¿½quei malati, e ce ne sono tanti qui, convinti che con l'Aids c'ï¿½ solo da aspettare la morteï¿½. Sotto la sua ala ci so-no cinque persone. ï¿½Parlarci ï¿½ stato difficile e penoso, ma li ho convinti a curarsi e quindi a recarsi al centro Dream. Oggi hanno accesso agli antiretrovirali e spetta a me far sï¿½ che li assumano in maniera regolare, tutti i giorni, mattina e seraï¿½. Un compito fra tanti altri che a Blantyre vede una cinquantina di intermediari malawiani, paladini della lotta anti Aids lanciata dall'Italia.

Ioshua Massarenti