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Korazym |
03/06/2006 |
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Venerd� sera numerosi movimenti e comunit� si sono riunite in vari luoghi della citt� per una veglia di preghiera in preparazione all�incontro di Pentecoste con il papa. Fra pioggia e canti, le differenti espressioni della religiosit�. Una citt� per pregare. Sotto la pioggia, con un freddo inconsueto per un giugno romano, la veglia della vigilia nella vigilia della Veglia. Roma � diventata meta di decine e decine di movimenti ecclesiali e nuove comunit�, che in attesa e in preparazione all�incontro di oggi pomeriggio con Benedetto XVI, Veglia della Solennit� di Pentecoste, hanno organizzato momenti di riflessione e di preghiere in numerose chiese e basiliche della citt�. Tanti appuntamenti e un unico comune denominatore: la voglia di pregare, di sentirsi uniti. C�� ovviamente l�orgoglio dell�appartenenza al singolo movimento, ma c�� anche � chiaro, evidente � il fervore religioso, la realt� di una esperienza di vita che trova in Dio culmine e senso. Sono persone di tutte le et�, giovani e anziani, adulti e bambini. In alcuni luoghi trovi pi� capelli bianchi di altri, in alcune chiese trovi pi� entusiasmo, in altre pi� riflessione; in alcune si fa difficolt� a varcare l�ingresso, in altre l�affluenza � pi� contenuta e riesci a cogliere anche le sfumature, l�imbarazzo dei ragazzi che avanzano con un lume in mano per posarlo di fronte ad una immagine sacra, o il raccoglimento di quel padre che ha in braccio un bimbo che dorme e lo stringe a s�, come fosse la cosa pi� preziosa, e probabilmente lo � davvero. I grandi e i piccoli numeri, i canti ritmati e i canti gregoriani, il latino e l�inglese, l�italiano e lo spagnolo, il francese e il tedesco. Gente arrivata da lontano, interi gruppi con foulard d�ordinanza che pregano ad una sola voce. C�� chi � stanco, c�� chi non lo d� a vedere, e c�� chi �in fondo si � ancora solo all�inizio� e cerca di vivere ogni momento come fosse il pi� importante. In molte chiese i preti sono gettonatissimi: c�� la fila per le confessioni, e sembra di assistere a scene gi� viste solo in occasione dei grandi incontri internazionali. Ci si confessa in piedi, ad un angolo della chiesa, o seduti su una sedia: non bastano i confessionali, e certamente non sono necessari. I Focolari si incontrano ai Parioli, al Sacro Cuore Immacolato di Maria, e il clima � gioioso. A due passi da piazza Navona, invece, c�� il Movimento di Schoenstatt, nella basilica di Sant'Andrea della Valle. Qui l�italiano � quasi un optional, regna il tedesco e si respira aria internazionale. Il Rinnovamento dello Spirito Santo sceglie il Divino Amore, e la preparazione � intrisa di segni. Comunione e Liberazione si incontra a due passi dalla Stazione Termini, e la basilica di Santa Maria Maggiore registra il sold out: il popolo di CL � troppo numeroso, vario, semplice, indistinto. Regnum Christi ha l�altra grande basilica, quella di San Paolo fuori le mura, mentre a San Giovanni in Laterano si incontra il Movimento di Vita Cristiana. C�� il clima di sempre a Santa Maria in Trastevere, dove la Comunit� di Sant�Egidio gioca in casa, stavolta arricchita da una numerosa presenza internazionale. Appuntamenti meno oceanici quelli del Gruppo Promotore per un Mondo Migliore, a Santa Maria in Traspontina, due passi da San Pietro, e dei Cursillos di Cristianit�, che scelgono la basilica di San Pietro e Paolo all�Eur. Il Sermig � a Santa Maria alle Fornaci. E poi tanti sono gli incontri nelle parrocchie che vivono l�esperienza delle comunit� del Cammino Neocatecumenale: per loro non c�� una veglia unica, ma un ritrovarsi assieme a livello parrocchiale. Tutti insieme, invece, fra poco, a San Pietro.
Stefano Caredda
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