Comunità di S.Egidio


 

24/06/2006

Il responsabile di Sant'Egidio per l'assistenza agli zingari: �Questo studente � un caso unico in Liguria�
Un diplomando tra i nomadi scacciati
Cristian, 18 anni, futuro ragioniere: respinto da via Mignone, ha preparato l'esame sulle panchine

 

Quando, l'altro giorno, gli inquilini del civico 12 di via Mignone, sulle alture di Sampierdarena, protesta-vano violentemente contro il trasloco della sua famiglia nel proprio condominio, lui, nomade diciottenne, stava stilando il prospetto di un bilancio aziendale quale seconda prova scritta dell'esame di maturit�. E ieri affronta-va la terza prova, quella pluridisciplinare, dopo aver trascorso la notte in albergo coi genitori e i suoi tre fratelli. Ma � abituato ai disagi. Basti pensare che, negli ultimi giorni, ha preparato l'esame studiando sulle panchine di piazza Rossetti, alla Foce. Parliamo di Cristian (nome di fantasia), Rom di 18 anni, nato e cresciuto ne campo nomadi di via dei Pescatori, alla Foce. Con altri tre fratelli, padre commerciante e madre casalinga, Cristian compone una delle due famiglie di zingari cacciate mercoled� mattina dalle case popolari di via Mignone. Dopo le rivolte in via Torricelli, a Borgoratti, e in via Burlando, a Staglieno, contro i nomadi reduci dalla chiusura del campo della Foce, mercoled� mattina la protesta � divampata, appunto, a Sampierdarena.

L'intervento della forza pubblica, sollecitato dagli assistenti sociali che accompagnavano i Rom "sfrattati", ha evitato che la situazione degenerasse, Per lo stesso motivo si � preferito ricollocare provvisoriamente in albergo ambedue i nuclei familiari cui erano stati assegnati altrettanti appartamenti comunali in via Mignone. La famiglia di Cristian alloggia in un albergo di via XX Settembre.-Da qui, ieri mattina, il

ragazzo, diplomando all'istituto commerciale "Vittorio Emanuele" di largo Zecca, � uscito di buon'ora per soste-nere la terza prova scritta. Cristian, che all'orale di italiano discuter� una tesina sul nomadismo, � indicato come emblema di integrazione degli zingari stanziali dai volontari della comunit� di Sant'Egidio. �E' l'unico caso in Liguria e tra i pochissimi in Italia, di un giovane residente in un campo nomadi che consegue un diploma quinquennale di scuola superiore�, informa orgoglioso Giordano Pupo, responsabile dell'assistenza agli zingari per Sant'Egidio. �Perci� -- continua Pupo - mi sembra dettata solo dalla paura e dalla non conoscenza dell'altro l'opposizione degli abitanti di via Mignone. In realt�, le due famiglie che andranno a Sampierdarena sono perfettamente integrate. Il padre di Cristian fa il commerciante d'auto usate e paga le tasse. Acquista dai concessionari macchine usate che poi rivende al mercato di Sarajevo, in Bosnia. E' sempre in viaggio e rientra in Italia in treno o in pullman. Guadagna abbastanza per mantenere la famiglia, altrimenti non avrebbe il permesso di soggiorno�. Della famiglia di Cristian fanno parte, oltre alla madre, anche una sorella di 17 anni, segretaria d'azienda in cerca di lavoro, e due fratellini che frequenttano le scuole medie. Integrata � anche la seconda famiglia che dovrebbe ?rendere in affitto una casa in via Mignone 12: �Il capofamiglia ha 26 anni �, anche lui, compra e vende auto. Poi ci sono la mamma e un bambino che va a scuola�. Secondo Pupo, �l'operazione di sgombero del campo nornadi della Foce � molto positiva e rappresenta una novit� assoluta�. Venticinque le famiglie Rom trasferite dall'insediamento di vecchie baracche e roulotte fatiscenti alle case popolari spar-se per la citt�: da Borgoratti a Staglieno, dal centro storico al Cep di Pra', da Sampierdarena a Marassi.

�La maggior parte di loro era da tempo in graduatoria per ottenere un al-Foggio del Comune avendo presentato regolare domanda - assicura Pupo.

Adesso potranno finalmente condurre l'esistenza normale che sognavano e che era loro impedita dalla collocazione assolutamente precaria nel campo vicino alla Fiera�. Via dei Pescatori, campo nomadi: questo l'indirizzo scritto sino a poco tempo fa sui documenti dei Rom che, diciotto anni fa, decisero di mettere radici a Genova e ottennero dal Comune l'area della Foce. �Quell'indirizzo era come un marchio indelebile, un ostacolo insormontabile anche per trovare lavoro�, insiste il rappresentante della comunit� di Sant'Egidio: �Ora Cristian, e altri come lui, se avranno una casa vera, potranno portare a compimento il lunghissimo processo di integrazione avviato vent'anni fa�.

Enzo Galiano