Comunità di S.Egidio


 

11/08/2006

DOMANI L'ESECUZIONE DI TRE CRISTIANI IN INDONESIA
Pena di morte oltraggio all'umanit� intera

 

La pena di morte non restituisce la vita alle vittime ma ne toglie un�altra. Conferma al livello pi� alto, quello dello stato, una cultura di morte. Legittima la possibilit� che l�uomo metta a morte un altro uomo. Rende irreparabile l�errore giudiziario. Dipende dalla geografia, pi� che dai crimini e dai reati. Non guarisce le ferite delle vittime, ma le congela nell�odio per anni, fino all�esecuzione. Umilia chi la riceve e chi la d�, rende impiegati e funzionari assassini e, alla fine, l�intera societ� che la utilizza. Contiene una dose ineliminabile di tortura, perch� si muore mentalmente una, cento, mille volte, nell�attesa certa di una fine innaturale. Non c�� nessun Paese al mondo che abbia visto diminuire i crimini gravi per l�intensificazione delle sentenze capitali: sono surreali i due fratelli che guidano la Polonia quando sostengono che "senza pena di morte si d� al criminale un vantaggio insostenibile".

Ma perch� occuparsi di pena capitale quando riguarda � appena � qualche migliaio di persone all�anno e ogni giorno nelle guerre che contano (leggi Medio Oriente) le vittime sono centinaia? Quando tante sono gi� le guerre che non contano, e a fatica si legge una riga di giornale quando scatta il cessate il fuoco, a lungo lavorato, di una guerra che rapisce e fa schiavi i bambini come nel Nord Uganda?

La pena capitale � un terreno scivoloso. � utilizzata, normalmente, per parlare alla pancia della societ� civile quando c�� qualche problema di difficile soluzione. � una scorciatoia militare a molti problemi sociali, in Paesi democratici che investono pi� in carceri che in scuole, e pi� in processi e bracci della morte che in riabilitazione. Ma � la sintesi di tutte le violazioni strutturate della vita umana e per questo va messa negli arnesi del passato.

La difesa della vita sar� pi� forte quando sar� senza eccezioni. Anche per chi ha commesso crimini. Anche per i Saddam Hussein grandi e piccoli del mondo.

In Indonesia, il Paese musulmano pi� grande d el pianeta, tre indonesiani, cristiani, dopo un processo approssimativo rischiano di essere giustiziati domani. Altri tre, ritenuti autori della strage di Bali, stavolta di religione musulmana, a fine mese. Altri 25 aspettano, mentre � in corso un riesame anche costituzionale che potrebbe portare a considerarla una violazione dei diritti umani.

A Taiwan � iniziato un percorso che metter� la pena di morte fuori legge. Le Filippine, per l�intervento deciso della Chiesa, hanno fatto da poco marcia indietro. Tuttora, per�, Stati Uniti e Cina, India e Giappone sono il grande alibi dei tanti Paesi musulmani, e poi asiatici e del Sud del mondo, che usano ancora questo strumento arcaico e brutale di giustizia. Fermiamo tutto. Non smettiamo di lavorare per una giustizia pi� alta, sempre, anche, riabilitativa. Fermiamo tutto, anche nella speranza che l�Indonesia possa essere il Paese guida di un ripensamento positivo del rispetto dei diritti umani nel grande mondo musulmano.

Mario Marazziti