Il count-down si interrompe a pochi istanti dall'esecuzione. Sei minuti dopo la mezzanotte ora locale (le 18:06 in Italia) - ne mancano appena nove alla fucilazione - le agenzie di stampa rilanciano la notizia in tutto il mondo: Fabianus Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwa, i tre cristiani indonesiani condannati alla pena capitale per le violenze interconfessionali scoppiate a Sulawesi tra il 1998 e il 2001, non saranno messi a morte. Quando ogni appello, ogni ricorso sembrava ormai votato al fallimento, il numero 1 della polizia indonesiana ha annunciato un rinvio di �almeno sette giorni�.
Poche ore prima Papa Benedetto XVI, con un messaggio inviato dal segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, si era rivolto al presidente Yudhoyono chiedendo un atto di clemenza. Un appello che secondo Valeria Martano, rappresentante per l'Indonesia della Comunit� di Sant'Egidio, che da tempo segue la vicenda, � stato poi �un fattore decisivo� per la sospensione dell'esecuzione. �Speriamo davvero che questo rinvio sia solo il primo passo verso una revisione del processo�, confida ad Avvenire la Martano, secondo la quale, tra gli elementi che hanno portato al ripensamento delle autorit� indonesiane va annoverato anche l'esortazione in questo senso di importanti gruppi musulmani locali.
Si riaccende cos� la speranza non solo dei tre condannati, che fino all'ultimo avevano proclamato la loro innocenza, ma anche di quanti negli ultimi mesi avevano chiesto verit� e giustizia. La revisione di una sentenza che, nelle parole degli avvocati difensori, era �basata su opinioni�, non su fatti. Una sentenza stabilita senza tener conto di nuove prove e testimonianze a discarico. Che giustizia � quella che �condanna a morte tre innocenti contadini, che hanno solo offerto aiuto alle vittime cattoliche delle violenze a Poso? Perch� quei criminali che hanno stuprato, ucciso e rubato durante quegli eventi si salveranno?�.
Se lo chiedeva a poche ore dall'esecuzione - r iporta Asianews - Fabianus, che aveva speso il suo ultimo desiderio per denunciare il sistema legale indonesiano, prima di chiedere al presidente Susilo Bambang Yudhoyono di riaprire il caso. Si era detto �pronto a incontrare Dio�, Fabianus, lo sentiva �vicino�, ma allo stesso tempo aveva una sorta di presentimento. �Sono quasi sicuro che non ci sar� l'esecuzione�, aveva confidato a padre Norbert Bethan, il sacerdote che sostiene spiritualmente i tre condannati. E l'esecuzione non c'� stata, anche se le autorit� locali sostengono che sia �solo questione di tempo�.
Quello che per i tre doveva essere �l'ultimo giorno� era scorso via lento, le ore scandite nel carcere di Palu dalla Confessione e dalla partecipazione all'Eucaristia, mentre l'ufficio del procuratore generale faceva sapere che il gruppo di fuoco e lo staff medico erano �pronti per portare a termine la procedura�. �Solo problemi tecnici potrebbero determinare un rinvio�, annunciava un portavoce della procura, un passo avanti non da poco rispetto alla �catastrofe naturale� necessaria fino a due giorni fa, nel lessico cinico delle autorit�, per fermare il count-down. E poi, finalmente, l'annuncio liberatorio, esecuzione sospesa.
Si guarda ora con apprensione alla prossima scadenza. Fonti indonesiane indicano nel 20 agosto, tre giorni dopo il sessantunesimo anniversario dell'indipendenza del Paese, la probabile nuova data dell'esecuzione. Ma c'� chi, tra gli osservatori, � convinto che Fabianus, Dominggus e Marinus potrebbero anche essere graziati.
Paolo M. Alfieri
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