L'Onu e le organizzazioni umanitarie che lavorano in Uganda sono pronte ad accogliere le centinaia di bambini-soldato e bambine-schiave che nei prossimi giorni saranno presumibilmente rilasciati dai ribelli dell'Lra. L'intesa tra i rappresentanti deI governo ugandese e una delegazione dei guerriglieri raggiunta tre giorni fa a Juba, neI Sudan meridionale, prevede un cessate il fuoco oggi all'alba ponendo fine a un conflitto durato pi� di 18 anni. L'accordo � stato ottenuto grazie alla mediazione deI governo deI Sudan, e con la collaborazione della Comunit� di Sa� Egidio. Al tavolo delle trattative si riprender� a discutere gioved� per mettere a punto i dettagli operativi deI processo di pace, ed entro tre settimane i miliziani dovranno raggiungere due zone prestabilite in Sudan. I capi dei ribelli, attraverso le stazioni radio, hanno cominciato a richiamare i loro uomini e a impartire loro le nuove direttive. �Basta con i rapimenti, smettetela di rubare il cibo. Se avete bisogno di acqua e viveri, chiedete alle comunit�, ha detto ai microfoni dei network locali Vincent Otti, il numero due deI gruppo armato. Sulla sua testa, come su quella deI capo Joseph Kony e altri di tre luogotenenti, pende un mandato di cattura internazionale della Tribunale Penale Internazionale dell'Aja. Per avviare i colloqui di pace, il governo ugandese ha promesso ai ricercati �un'amnistia generale�. La Comunit� internazionale non sembra per� volere assolvere Kony e i suoi seguaci per i crimini di guerra e contro l'umanit� commessi in vent'anni di scorribande e massacri nei villaggi del Nord dell'Uganda. Negli attacchi a civili inermi, i ribelli dell'Lra sono tristemente famosi, oltre che per i rapimenti, per le mutilazioni inflitte alle vittime.
Gli incubi, per fortuna, prima o poi finiscono. Nel Paese degli orchi, l'Uganda, forse si dissolve-ranno stamane alle sei. Dopo diciotto anni. Scatta il cessate il fuoco per una delle pi� sanguinanti ferite dell'Africa, �la crisi umanitaria pi� ignorata del mondo di oggi� come ha ricordato il segretario dell'Onu per i problemi umanitari Jan Egeland. Gli danno ragione purtroppo alcune decine di migliaia di morti e due milioni di profughi.
C'� un intento simbolico forse involontario nell'aver scelto l'alba per stabilire l'addio alle armi tra i soldati del presidente Museweni e i ribelli dell'Lra, Esercito di Liberazione del Signore. Perch� nel Paese degli orchi finora il tempo � diviso in due. Il giorno appartiene al governo centrale, ai soldati con l'uniforme, ai funzionari di un autocrate africano che ha gettato via in tempo i bignami su cui aveva appreso il marxismo rivoluzionario per diventare l'uomo degli americani in Africa. Ma il sussiego del loro potere appena ti allontani dalla capitale e sali verso Nord, nelle
terre degli Achoni, nei distretti di Gulu, Apac, Lira, Kitgum viene inghiottito dal buio, scacciato dalla forza di truculenti fantasmi. Allora i soldati non contano pi� nulla, stanno raggomitolati nelle caserme, i funzionari arroganti e voraci abbassano la voce, si nascondono. Spuntano dalle foreste i figli delle tenebre, gli spietati signori della notte, gli orchi, i ladri di bambini, gli �Olum� come in un brivido li chiamano qui.
Per gli africani � una dissociazione normale: in fondo la notte � sempre stata il mondo degli spiriti, della magia, delle divinit�. In quel mondo uomini cencio-si e umiliati si trasformano in re, stregoni in contatto con le forze della terra e dotati di ogni potere. Chi � schiavo pu� comandare e viceversa. Atterrisce e lusinga.
Quella che viene a reclamare i suoi notturni diritti era l'armata del Grande Stregone, un Dio ma del male: Joseph Kony. Re di un buio in cui vivono due milioni di persone e che ha invano atteso a lungo un Angelo che venisse a redimerlo. I suoi ministri, in
maggioranza adolescenti e bambini, imbracciando il kalashnikov comandano fino all'alba quando la luce li ricaccia nelle foreste. Tornano allora i soldati, i funzionari, lo Stato, di nuovo imbaldanzito e carico di rancore nei confronti delle vittime nella cui disperazione legge la prova e il rimprovero della propria incapacit�. Ma i soldati di Kony non tornavano mai nei nascondigli a mani vuote. Rubavano, saccheggiavano, uccidevano. Soprattutto rapivano. Perch� cosa vuole questo Signore dispotico e crudele, con cui alla fine il governo di Kampala ha deciso di trattare nonostante sia inseguito da un mandato di arresto della Corte penale internazionale, nessuno lo ha mai capito, forse nemmeno lui: abbattere Museweni, conquistare il potere? Forse, ma Kony � pi� impalpabile degli altri boss criminali che hanno straziato l'Africa in questi anni. Non se ne conosce nemmeno l'et�, forse quarant'anni, circolano pochi vi-deo e audiocassette confuse e foto antiche di anni, molti lo davano per morto. C'� in lui una
sorta di vocazione al Male assoluto. Kony forse sogna un popolo di schiavi, schiavi bambini che lo adorino con la straziante passio-ne che solo le vittime possono tributare al loro torturatore.
Non ha inventato i soldati bambini; ma per gli altri erano un mezzo, per lui un fine. Le storie dei suoi sudditi si assomigliano tutte: sono stati una notte sequestrati nei villaggi e nelle citt�, strappati dalle braccia dei genitori, razziati nelle aule delle scuole e dei seminari. Kony fa credere che due spiriti guidano la sua crociata: �Remember�, ispiratore del bene, e �Who are You?�, genio del male. Il primo evidentemente � assente e silenzioso, il secondo non cessa di distribuire ordini e consigli. Ogni notte da diciotto anni le famiglie delle terre degli Achoni vivono nell'angoscia che �Who are You?� abbia parlato. E allora barricano i figli nelle chiese, riparo contro le forze del male. A lottare contro i suoi ministri sono rimasti in questi anni solo i missionari, cattolici e anglicani. Kony lo sapeva e li ha martirizzati e ha bruciato chiese e seminari.
Le file dei bambini e degli adolescenti rapiti, a piedi nudi perch� non potessero fuggire, venivano trascinate nelle basi ribelli. E l� cominciava la nuova vita, condita di droghe, violenze ed esorcismi, i maschi tra-sformati in soldati, e le bambine in schiave sessuali. Uno dei luogotenenti di Kony racconta-no andasse in battaglia portandosi sulle spalle il figlio neonato come se fosse un talismano. Eppure per anni questi assassini hanno trovato alleati e finanziatori: il Sudan che, nemico di Museweni, ha accordato loro basi armi e sostegno. Da oggi, forse, il giorno e la notte in Uganda tornano a essere un tempo solo. Ma si pu� discutere con il signore del Male?
Domenico Quirico
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