Comunità di S.Egidio


 

01/09/2006


�Occasione di vero ecumenismo�
�L�evento non si riduce all�appello urgente per un impegno civile ma coinvolge l�identit� propria delle diverse confessioni cristiane�

 

Una Giornata per riaffermare un impegno che nasce dalla fede comune nel Dio creatore e che non si riduce a un generico �impegno civile universale�. Perch� cattolici, ortodossi e protestanti su questo tema hanno qualcosa di diverso da dire. Anche se ogni confessione possiede una ricchezza propria che la distingue ma che pu� donare alle altre. Cos� il vescovo di Terni-Narni-Amelia, Vincenzo Paglia, presidente della Commissione episcopale per l�ecumenismo e il dialogo, descrive la Giornata per la salvaguardia del creato che si celebra oggi per la prima volta in Italia. Monsignor Paglia, perch� avete scelto il 1� settembre? �� un riconoscimento all�impegno del patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Il patriarca Bartolomeo � stato il primo a voler sottolineare questa dimensione, molto radicata nella spiritualit� orientale. Per l�Ortodossia oggi � l�inizio dell�anno liturgico: un�occasione che ricorda il primo "atto" di Dio, la creazione. Il patriarca, ha accolto con gioia la notizia che gli ho dato personalmente della decisione della Cei di indire questa Giornata. Cos� i vescovi italiani hanno dimostrato una particolare e preziosa sensibilit� ecumenica�. Una giornata dalla forte spinta ecumenica, quindi? �Certo. Si pu� dire che in questo campo la ricchezza di una Chiesa cristiana ha arricchito tutte le altre. E la responsabilit� nei confronti del creato � un tema sul quale ultimamente tutte le confessioni hanno sentito la necessit� di prendere posizione. Tanto da inserirlo anche nella "Charta oecumenica", siglata da tutte le Chiese cristiane europee. L�affinit� � U tanta che il prossimo anno, grazie alla disponibilit� dimostrata da parte di evangelici e protestanti, speriamo di riuscire a organizzare una Giornata europea, permettendo cos� al Continente di riscoprire le proprie radici cristiane�. Ma in questo campo non c�� il rischio di un accordo su un tema "pratico" che poco ha a che fare con le diverse identit� di fede? �L�accordo su questo non nasce semplicemente da un�esigenza pratica, ma da un�attenzione spirituale e teologica. Va ricordato che il primo articolo del credo � quello su "Dio creatore". E Dio affida la creazione all�uomo perch� la custodisca senza stravolgerla, perch� la sviluppi rispettandone le leggi fondamentali. � per questo che la responsabilit� verso il creato e l�ambiente ha radici teologiche. Radici di fede comuni con le altre chiese cristiane che questa giornata contribuir� a far conoscere e a diffondere�. Una giornata che offre anche un�occasione di evangelizzazione? �Sar� di certo un�occasione di evangelizzazione: perch� le iniziative locali permetteranno di mettere in luce l�apporto specifico che i cristiani devono dare oggi alla questione ecologica, andando oltre l�impegno "civile" per affermare motivazioni spirituali. Il tutto all�interno di un tema che vede insieme credenti e non credenti o credenti di altre religioni�. Guardare all�ambiente dal punto di vista cristiano cosa comporta? �Significa riscoprire il rispetto della vita in ogni suo aspetto. E la centralit� dell�uomo in quanto custode del creato�. L�etica dell�ambiente, quindi, sbocca nella bioetica? �Certamente: c�� un continuum nel rispetto della vita che coinvolge sia quella del creato che quella dell�uomo. Non si pu� difendere l�integrit� del creato senza difendere l�integrit� della vita umana�.

Vincenzo Paglia