Comunità di S.Egidio


 

03/09/2006

COMUNIT� DI SANT�EGIDIO IL CARDINALE ROGER ETCHEGARAY E LO "SPIRITO DI ASSISI"
MISTERO E PROFEZIA AL SERVIZIO DELLA PACE
�Il dialogo tra le religioni consiste nell�aprirsi alla verit� degli altri, senza relativizzare per questo la propria verit�.

 

Nella storia delle religioni, l�incontro di Assisi del 27 ottobre 1986 � un punto di riferimento indiscutibile. � stato un avvenimento unico nella sua originalit� e semplicit�. � stata una provocazione profetica (un�"icona" secondo l�espressione di uno dei suoi esegeti Claudio Bonizzi) cui oggi fa riferimento chiunque voglia approfondire il senso della sua religione.

Assisi aveva un obiettivo ben preciso, quello della pace, a partire da una preghiera non comune ma espressa da ciascuna religione in un luogo comune. Questa convivialit�, al riparo da tutto il sincretismo, ha dato a tutti gli uomini di fede sia il piacere di conoscere l�altro sia l�impegno (la preoccupazione, la cura) di conoscersi meglio, anche al di l� della stessa ricerca della riconciliazione fra i popoli.

Il dialogo interreligioso � una novit�. Certamente esisteva prima di Assisi, incoraggiato da Paolo VI e il Concilio Vaticano II, ma molto sporadico e intermittente. Dopo l�incontro di Assisi ha preso sicurezza ed � diventato pi� sistematico, ma tutto sommato ancora limitato, se non addirittura sospettato da alcuni. Esso ha permesso alla Chiesa cattolica di mettere in chiaro la propria teologia delle religioni. C�� stata cos�, il 5 settembre 2000, la dichiarazione Dominus Jesus che richiese da parte di Giovanni Paolo II una personale spiegazione durante l�Angelus del 1� ottobre: �La salvezza non � negata ai non-cristiani, ma � in Cristo che risiede la sua manifestazione ultima�. � proprio in Ges� che si trova la pienezza della rivelazione di Dio all�Uomo.

La pluralit� religiosa non si impone solo come un fatto sempre pi� massiccio, grazie alla mobilit� crescente dei popoli, ma si presenta come un mistero in cui solo in pochi ancora vedono un particolare disegno di Dio. L�apprendimento, il tirocinio che si rivela molto duro consiste nell�aprirsi alla verit� degli altri, senza relativizzare per questo la propria verit�. E questa per noi cristiani � una delle pi� grandi sfide di oggi, pi� esigente di quella dell�ateismo; � il ferro della spada che viene a rafforzare la nostra fede e la nostra testimonianza evangelica.

Noi dobbiamo entrare in una nuova dimensione geo-religiosa e non in un brulicare di religiosit� senza regole che minaccia la nostra epoca e rischierebbe di ridurre la religione a un menu � la carte, secondo i propri gusti o interessi. L�uomo, nota un teologo, � "facilmente" religioso, ma � pi� lento a "credere". Ringraziamo il Signore che, chiamandoci al vero dialogo tra le religioni, ci porta lontano da ogni soggettivit�, al cuore delle diverse fedi, senza le quali nessuna Assisi sarebbe possibile.

Per questo, grande � la responsabilit� dei leader delle comunit� religiose, persone rappresentative e non solo dei semplici figuranti. Il dialogo con le altre grandi religioni monoteiste, il giudaismo e l�islam, � ormai ben annodato, ma quello con le religioni orientali ci trova pi� impreparati e addirittura pi� reticenti nei confronti delle cosiddette religioni tradizionali dell�Africa o dell�Oceania, che non saremmo inclini neanche a prendere sul serio.

Dallo "scontro" all�incontro

Molto lungo, ma appassionante, � il cammino che si � aperto con Assisi. Pi� che di quello interreligioso, si tratta soprattutto di raccomandare il dialogo "intrareligioso", che ci spinge dentro noi stessi carichi degli interrogativi sgorgati dall�incontro di Assisi, addirittura dallo "scontro" con le altre religioni.

Dunque, nessuno si consideri proprietario della sua religione, ma come un membro della famiglia dell�umanit� di cui scopre meglio l�unit� professando l�unit� fondamentale del mistero della salvezza in Ges� Cristo.

Card. Roger Etchegaray