Comunità di S.Egidio


 

03/09/2006


La Comunit� di Sant'Egidio celebra ad Assisi i 20 anni della Giornata di preghiera per la pace convocata da Papa Wojtyla nella citt� di San Francesco

 

Inizia domani ad Assisi il Meeting Internazionale promosso dalla Comunit� di Sant�Egidio a 20 anni dalla storica �Giornata mondiale di preghiera per la pace� convocata da Giovanni Paolo II nella citt� di San Francesco il 27 ottobre 1986. L�incontro, che durer� due giorni, si svolge sul tema �Per un mondo di pace, religioni e culture in dialogo�. Partecipano i rappresentanti delle principali religioni di tutto il mondo. Sono previste 16 tavole rotonde, dibattiti e momenti di preghiera. Sul messaggio di questo incontro Fabio Colagrande ha sentito il prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunit� di Sant�Egidio:

R. � Vogliamo dire che la guerra � una sconfitta delle religioni ma � sempre anche una sconfitta dell�umanit�. La guerra � una sconfitta per l�umanit� perch� gli uomini vengono uccisi. Lei ha parlato di mille morti e delle distruzioni del Paese, delle distruzioni di un tessuto, dei colpi contro Israele, di quello che avvenne in Iraq� Credo che le religioni debbano assumersi questa sconfitta e interrogarsi su come possano far crescere un uomo pacifico e soprattutto come possano fare crescere una cultura di pace, di tolleranza, di incontro. Come possano sottrarsi alla grande tentazione che � quella di �sacralizzare� la guerra. In questo nostro tempo, le religioni possono essere acqua che spegne il fuoco della guerra ma anche benzina sul fuoco della guerra! Poi affioreranno altri temi in questa edizione di Assisi: ci sar� il dialogo con i laici che per noi, soprattutto europei e cristiani, � molto importante. Il dialogo con la cultura laica, che non � un�organizzazione religiosa, per� rappresenta un filone del pensiero umanista con cui misurarsi. Ci sar� anche il tema dell�Africa: verr� il presidente Blaise Compaor� del Burkina Faso a parlare in apertura proprio perch� noi riteniamo che anche la frontiera africana - anche se se ne parla di meno - � una frontiera su cui le religioni si devono impegnare contro quella violenza che � la violenza delle guerre civili ma anche la violenza della povert�, quella che Michel Camdeessus chiama la �violenza dell�economia�.

D. � Professor Riccardi, per chiudere volevo chiederle i suoi auspici per il Meeting e la Giornata di preghiera che stiamo per vivere ad Assisi?

R. � La mia speranza � che gli uomini di religione incontrandosi siano sempre pi� consapevoli che devono essere testimoni di pace, questa � la mia speranza. Noi dobbiamo costruire una nuova civilt� che non � l�una o l�altra civilt� ma � la civilt� del vivere insieme e in questo le religioni hanno un grande compito. E credo che le Chiese cristiane, la Chiesa cattolica abbia un suo specifico compito.

Ma che significato ha per la Conferenza episcopale umbra questo ritorno ad Assisi 20 anni dopo? Fabio Colagrande lo ha chiesto a mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia:

R. � Credo che sia un ritorno anche atteso, non � soltanto il ricordo di una giornata indimenticabile per quello che avvenne. Una giornata in cui al centro era il tema �la pace� e a considerare questo argomento erano persone di tutte le religioni. Fu la prima volta che avvenne questo incontro interreligioso e fu un incontro di preghiera perch� tutti si trovarono d�accordo nella necessit� di pregare quel Dio in cui ognuno credeva a suo modo, di pregarlo perch� davvero la pace � un suo dono. Fu una giornata significativa nel senso che anche le armi tacquero al fronte quel giorno, almeno quasi dappertutto. E� come se ci fosse stato un mondo sospeso in attesa di un evento che tutti auspicavano come un grande dono del Cielo. Quella giornata � rimasta indimenticabile anche nella consapevolezza della gente per cui tornare a riviverla quest�anno, sia per lo meno un richiamo in questi tempi anch�essi tristi per le guerre che sono in corso, sia un richiamo a questo desiderio profondo di pace.