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05/09/2006 |
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Assisi, 5 set - Un ''G8 delle religioni'' per rilanciare dal basso le istanze di pace sul pianeta, partendo semmai dal vicino e turbolento Mediterraneo. La proposta e' stata lanciata nel corso di uno dei tanti dibattiti-confronto che si stanno tenendo ad Assisi nel corso dei lavori dell'Incontro internazionale di preghiera di Assisi promosso dalla Comunita' di Sant'Egidio e quasi come un invisibile tam-tam e' giunto fino alla conferenza stampa organizzata stamane dal fondatore della realta' cattolica, Andrea Riccardi per fare un primo bilancio del summit delle religioni (sono presenti, infatti, circa duecento esponenti delle maggiori religioni mondiali). ''Non siamo affatto stanchi di dialogare anche dopo vent'anni dal primo appuntamento di Assisi - ha subito premesso Riccardi - e proseguiremo anche nel futuro su questa strada forti anche delle parole giunte da papa Benedetto''. Riccardi ha, quindi, annunciato un prossimo appuntamento, tra circa un anno, a Napoli con un nuovo summit tra relgioni che si concentrera', questa volta, sul crogiuolo di problemi legati all'area del Mediterraneo, da sempre 'ponte' tra diverse culture, religioni e civlta'. In particolare, si pensa ad un appuntamento che porti ad una riflessione piu' compiuta sui rapporti con il variegato mondo islamico. ''Non credo - ha infatti spiegato Riccardi - che per l'islam si possa parlare di immobilismo quanto di un malessere profondo che attraversa questo mondo in crisi profonda e con esiti imprevedibili. Ed e' proprio per questo - e' stata la conclusione di Riccardi -che non bisogna mai stancarsi di coltivare la via del dialogo''.
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