Comunità di S.Egidio


 

20/09/2006

Con Veltroni il cardinale Poupard, il rabbino Di Segni e l'imam Sami Salem
Ebrei, cristiani, musulmani
dialogo in Campidoglio


 

ROMA -Alla fine, pi� di ogni altra parola vale il gesto: ebrei, cristiani, musulmani intorno al sindaco Veltroni, che si afferrano la mano una sopra l'altra corna una cordata decisa a raggiungere la vetta. Il cardinale Poupard insieme al rabbino Di Segni e all'imam Santi Salem, e Andrea Riccardi leader della Comunit� di Sant'Egidio e il segretario del Centro culturale islamico AbdelIah Redouane e il presidente della comunit� ebraica romana Leone Paserman. Sembra la scena di un antico giuramento, l� sotto lo sguardo controllato di Giulio Cesare nell'aula consiliare del Campidoglio.

Fascinazione dei luoghi, fascinazione dei nomi. Roma - se si legge alla rovescia - suona Amore. Pi� volte questo gioco di parole risuona nell'incontro organizzato dal sindaco tra gli esponenti dei tre monoteismi nell'ora pi� amara dei rapporti tra Islam e Chiesa cattolica.

Dove si mostra la barbarie del terrorismo, dove si profila lo scontro di civilt� o semplicemente si affaccia la difficolt� dell'incontro con l'Altro - afferma Walter Veltroni - la �paura non � la risposta�. Nelle tensioni dell' epoca attuale ci possono essere tre vie, spiega: farsi la guerra, alzare muri, aprire il dialogo. Ma l'unica risposta, 'e �rompere i muri dell'egoismo e della paura e senza voler prevalere l'uno sull'altro costruire insieme la pace e la giustizia, nella piena libert� di espressione e di fede�.

L'occasione per l'incontro � la presentazione di una rivista inter-confessionale, che sar� pubblicata a gennaio. �Conoscersi e convivere� � il titolo. Ma il sindaco ha voluto programmare l'incontro tra i seguaci di Mos�, di Cristo e di Maometto per dare un segnale di ripresa del dialogo dopo la �crisi di Regensburg�.

Dal Quirinale arriva un incoraggiamento. Che sia �occasione di speranza per un impegnato sviluppo del dialogo tra diverse fedi e culture, nella capitale d'Italia e non solo�, si augura il presidente Napolitano.

E in effetti dal Campidoglio giungono segnali positivi. �Il capitolo � chiuso�, afferma solenne Abdellah Redouane riferendosi al contenzioso sul discorso papale in Germania. �Non risparmieremo sforzi in favore del dialogo - aggiunge - perch� non ci sono alternative. Se non c'� il dialogo, c'� lo scontro�. Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, evoca l'antica sapienza dei mistici ebrei. Ci sono momenti, racconta, in cui si aprono le porte del Cielo e proprio in questi giorni di tensione si avverte che tutte le difficolt� tra Chiesa cattolica e Islam non sono forse altro che �prove tecniche di dialogo�: un'esigenza da raccogliere e sostenere.

Appassionato � l'appello del professor Riccardi a non cadere nella semplificazione caricaturale delle posizioni dell'Altro, a non lasciarsi risucchiare nella spirale delle animosit�, a non abbandonarsi alla �pubblicistica dell'odio e del disprezzo, che serve solo a rassicurare i paurosi e liberarli dalla responsabilit� dell'incontro�. Rovesciando la massima dei terroristi: �Loro vogliono il dialogo, noi vogliamo la morte�, il leader di Sant'Egidio scandisce: �Vogliamo la vita e perci� vogliamo il dialogo�.

Certamente c'� da impegnarsi e c' � da lavorare. L'imam della grande Moschea sottolinea: �Siamo qui, pronti a convivere e dialogare, anche se feriti�, mentre Leone Paserman della comunit� ebraica ricorda lo spirito fraterno dell'ultimo convegno interreligioso di Assisi.

Tocca al cardinale Poupard dare il segnale di una Chiesa cattolica, che si rimette in marcia.

Evoca il padre comune della fede Abramo, padre della tradizione ebraica, cristiana e musulmana. L'unica via per contrastare il terrorismo, di-chiara, � il dialogo. Ma il cardinale fa di pi�. Esalta il �riconoscimento delle differenze�, parla di �convivere per condividere�, invita a �collaborare tra fratelli con grande rispetto, anche autocritico�. � un segnale preciso. In un angolo, il portavoce papale padre Lombardi commenta sereno: �C'� stato un momento in cui non ci siamo capiti ora torniamo a parlarci e guardiamo avanti�.

Altre iniziative si profilano. Domani rappresentanze di giovani musulmani, ebrei e cristiani faranno una marcia della convivenza tra Vaticano, Sinagoga e Moschea, terminando il loro pellegrinaggio a Montecitorio per incontrare il presidente della Camera e il ministro dell'Interno. E per il 4 ottobre i frati di Assisi preparano un grande incontro di fratellanza.

Marco Politi