Ore 15, Aula Giulio Cesare in Campidoglio. Sacerdoti, rabbini, imam, cristiani, ebrei, islamici, di fronte a un muro di fotografi, cameramen, giornalisti. Va in scena la pace, si celebra il dialogo. Roma, mentre nelle piazze del mondo si registrano violenze e intolleranza, espone i suoi gioielli del dialogo interreligioso anticipando un incontro che in realt� avrebbe dovuto celebrarsi a gennaio, per la presentazione della rivista �Conoscersi e Convivere� (non ancora pronta) a cui stanno lavorando soprattutto gli uomini della Comunit� di Sant'Egidio.
Prendono posto sugli scranni pi� alti dell'Aula per i cattolici il cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e il professor Andrea Riccardi, storico a Roma Tre, presidente della Comunit� di Sant'Egidio. Poupard � accompagnato dal sindaco Walter Veltroni. Entrano anche il rabbino capo Riccardo D� Segni e il presidente della Comunit� ebraica Leone Paserman. Rappresentano gli ebrei.
Infine, i musulmani: Abdellah Redouane, segretario del Centro Islamico, e Sami Salem, il giovane imam facente funzione in attesa della nuova guida spirituale islamica in arrivo dal Cairo.
L'occasione ha la sua solennit�, visti i tempi. Lo conferma anche il messaggio del Presidente Napolitano che Veltroni legge in apertura: �L'incontro � senz'altro occasione di speranza per un impegnato sviluppo del dialogo tra diverse fedi e culture... per affermare i principii della convivenza, della solidariet� e dell'azione comune per la pace�. Poi Veltroni passa a spiegare origini e sviluppo dell'iniziativa. Cita lo storico delle �Annales� Fernand Braudel: �Per una civilt� vivere significa essere capaci di donare e di ricevere e di assimilare�.
Il sindaco insiste sui concetti chiave di conoscersi e di parlare, strada maestra per il dialogo. �La civilt� degli degli uomini � una sola, fatta di culture, storie e fedi diverse, ma una sola - esorta il sindaco -. La sua capacit� di crescere, prosperare, dipende proprio dalla capacit� di essere aperti agli altri e al dialogo, dalla volont� di cercare, fino a trovare, conoscenza, rispetto reciproco e pacifica convivenza�. La paura non � la risposta.
�Ogni volta che l'uomo incontra l'altro ha di fronte a s� tre diverse possibilit� - ricorda Veltroni -. Fargli la guerra, ritirarsi dietro a un muro oppure aprire con lui un dialogo. Oggi queste tre possibilit� sono ridotte a una sola...�. Poi si cita il Papa che �mesi fa, ricevendo in Vaticano una delegazione dell'American Jewish Committee sottoline�: l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam credono in un solo dio�.
Restano i problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Il rabbino capo Di Segni tenta un'interpretazione. Dice che forsetra il Papa e l'Islam si assiste a una sorta di �prove tecniche di trasmissione�. �Questo incidente - cos� definisce la situazione Di Segni -mostra che ci sono per� differenti sensibilit�. Di buono in questa vicenda c'� il tentativo di due mondi di parlarsi. Il dialogo � l'unica alternativa a lacrime e sangue...�.
C'� attesa per ci� che diranno i rappresentanti islamici. Intervallati dal cardinal Paul Poupard, che dopo aver ricordato lo �spirito di Assisi� invoca �un dialogo nel grande rispetto reciproco� e ricorda che il Consiglio da lui presieduto promuover� �incontri con le comunit� islamiche�, parlano poi il rappresentante laico e quello religioso dell'islam. Abdellah Redouane rivendica �Roma citt� del dialogo� e si schiera: �Noi abbiamo accolto con soddisfazione l'appello del Papa - dice -. La presenza qui del cardinale Poupard � un segnale forte. Invitiamo tutti i musulmani ad impegnarsi nel dialogo�.
Pi� imbarazzato si mostra l'imam, invano delegittimato dal portavoce del Centro Islamico Ornar Caminetti (�le sue dichiarazioni nei giorni scorsi non esprimono il pensiero della moschea di Roma�). L'imam parla e dice di essere ancora �ferito� (dalle parole del Papa), ma si affretta ad aggiungere: �Essere qui significa volere il dialogo�. �Spero che in futuro - conclude l'imam � ogni rappresentante abbia il diritto di avere orgoglio per la propria religione, ma anche l'obbligo di rispettare le altre confessioni�. Parole che si perdono nella grande aula consiliare, dove Andrea Riccardi di Sant'Egidio aveva in precedenza ammonito: �O vivremo insieme e conviveremo, oppure ci faremo del male e moriremo�.
Poi la foto ricordo: tutti insieme a stringersi la mano.
All'uscita, grazie anche alla magnifica giornata settembrina, volti soddisfatti. Al Jazeera filma il tutto. E la tv francese chiede a Poupard: �Sapevate del Papa?� Il cardinale allontana da s� il microfono e dice alla giornalista: �Incorr�gible�. E lei: �Ma � il mio lavoro...�.
Paolo Brogi
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