Tutti vani gli appelli, a partire da quello del Papa Benedetto XVI: tre cattolici condannati a morte a Palu, in Indonesia, dietro l'accusa di aver istigato un massacro d musulmani nel 2000 nella provin cia di Seulewesi centrale sono stati fucilati ieri sera. �I tre sono stati giustiziati; attualmente � in corso l'autopsia�, ha detto col parole scarne l'avvocato dei tre cattolici indonesiani, Fabianus Ti bo, 60 anni, Dominggus da Silva 42 anni, e Marianus Riwu, 4E anni. Il legale ha precisato d essere stato informato dell'esecuzione dall'ufficio del procuratore di Palu, capitale della provincia d Sulawesi centrale, dove erano de tenuti i tre condannati a morte.
I tre erano stati condannati a morte per il massacro avvenuto nel 2000 nella provincia di Sulawesi centrale durante scontri tra musulmani e cristiani, ma si erano sempre proclamati innocenti e Amnesty International aveva denunciato che il loro non � stato un processo equo. La Nunziatura apostolica in Indonesia e il Vaticano li avevano appoggiati fino alla fine, denunciando che le accuse erano state fabbricate. Fino all'ultimo la Chiesa locale aveva sperato nel miracolo di un atto di clemenza. Ma invano. Nel pomeriggio di ieri davanti al carcere dove erano rinchiusi i tre si erano radunati i loro parenti e padre Tumbelaka aveva celebrato una messa. �Asianews� aveva riferito che ai condannati era stato negato il permesso di partecipare a una messa all'interno del carcere e di ricevere i sacramenti, Le misure di sicurezza intorno alla prigione di Palu e nei luoghi pi� a rischio in caso di incidenti, come l'aeroporto e la chiesa di St. Mary, sono state rafforzate.
�Non abbiamo pi� lacrime da versare - aveva detto ad Asianews fuori dal carcere il figlio di Tibo, Robert - e neppure voce per gridare�. �Stiamo pregando e lo faremo fino all'ultimo: speriamo ancora che possa accadere un miracolo�, aveva detto da parte sua monsignor Novatus Rugambwa, consigliere reggente per la Nunziatura apostolica di Giakarta.
�Quello che dovevamo fare � stato fatto - aveva spiegato mons. Rugambwa -. Ma speriamo che una sorpresa possa ancora accadere, dopo che sulla sorte dei tre cattolici si � creato un grande movimento internazionale, appelli di organizzazioni, la stessa richiesta di grazia del Papa�.
Mercoled� il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, durante un colloquio a New York in margine all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, aveva chiesto al suo collega indonesiano che la pena capitale non venisse eseguita. Ieri da Luca Volont�, capogruppo Udc alla Camera, era arrivata una nuova esortazione, Anche la Comunit� di Sant'Egidio aveva rinnovato l'appello affinch� fosse salva la vita di Tibo, Riwu e da Silva e ha ribadito il suo impegno contro la pena di morte.
A Giakarta e in molte delle principali citt� dell'Indonesia i cristiani si erano riuniti in veglie di preghiera e manifestazioni pacifiche, mossi dalla speranza che la sentenza non venisse eseguita.
Il calvario dei tre cattolici comincia il 5 aprile 2001 quando il tribunale regionale di Palu li condanna a morte dopo averli riconosciuti colpevoli di incitazione alla violenza nel 2000, durante uno degli scontri interreligiosi molto frequenti in quegli anni nella regione, di Poso: nell'assalto ad una scuola furono uccisi circa 200 musulmani. L'esecuzione era stata fissata per il 12 agosto del 2006 ma, dopo un accorato appello di Benedetto XVI per un gesto di clemenza e dopo un'imponente manifestazione di piazza nella provincia di Nusa Tengara, l'esecuzione era stata rinviata. Soltanto sospesa per qualche settimana, per�, visto che marted� scorso Roy Rening, avvocato dei tre, aveva dichiarato che la nuova data era stata fissata il 21 settembre.
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