Sulla decisione del governo indonesiano di procedere con l'esecuzione dei tre cattolici condannati a morte non hanno pesato le polemiche seguite alle dichiarazioni del Papa a Ratisbona. La decisione - spiega Valeria Martano della Comunit� di Sant'Egidio e responsabile per l'Indonesia - risale a tre giorni prima dell'intervento di Benedetto XVI a Regensburg. La data non era stata resa pubblica perch� si sperava in una nuova sospensione che permettesse di andare oltre il Ramadan�.
L'Indonesia � un Paese musulmano. Sono stati messi a morte perch� cristiani?
�Porrei la questione in altri termini. Sono stati condannati a morte perch� purtroppo sono state perpetrate delle ingiustizie nel processo. Il fatto di essere cristiani li ha messi in una condizione di debolezza. Queste persone sono state usate come capri espiatori di una situazione che pi� che confessionale � etnica. Gli scontri erano di natura interetnica e in quanto tale anche interreligiosa. Ecco perch� questa esecuzione non deve allargare il fossato, ma anzi aiutare a ridurre le distanze. A tale proposito vale la pena di sottolineare che nel braccio della morte ci sono anche musulmani e si porr� il problema di fare una lotta per la vita anche per loro. E per noi cattolici sar� l'occasione per dimostrare che per noi gli uomini sono tutti uguali�.
Come ha vissuto l'Indonesia queste giornate?
�I cattolici hanno dato vita a veglie di preghiera alle quali hanno partecipato anche fedeli di altre religioni�.
Anche musulmani?
�Certamente. A Giakarta nella sede della Commissione per i diritti umani. C'erano gruppi di incontro interreligioso. L'ultimo appello in assoluto in favore dei condannati � stato lanciato dall'ex presidente Abdurrahman Wahid musulmano. E negli ultimi giorni sono arrivati centinai di appelli da personalit� di tutto il mondo. Al presidente si sono rivolti tutti, anche un generale turco che sicuramente non pu� essere sospettato di essere cristiano�.
I cattolici indonesiani non si sono trovati soli�
�In questa battaglia per salvare i tre poveri cristiani si sono incontrati tanti uomini di buona volont� di diverse religioni. Persone che hanno sentito grave il fatto che a tre contadini semianalfabeti, che forse hanno partecipato a quegli scontri interetnici, e in quanto tali interreligiosi, sia stata attribuita la quasi guerra civile che per quasi due anni ha colpito il Paese. Questo � un fatto grave sul quale speriamo che l'Indonesia rifletta per tener fede alla sua tradizione di tolleranza e accoglienza delle minoranze�.
E Il messaggio cristiano � giunto a tanta gente�
�Lo sforzo della Chiesa indonesiana � stato di spiegare che i tre cattolici dovevano avere un processo giusto affinch� fossero trattati in maniera equa. Era stata chiesta la riapertura del processo perch� c'erano nuove testimonianze che non sono state ascoltate. Il vescovo di Manado, mons. Joseph Suwatan, aveva chiesto che venisse commutata la pena nel carcere a vita, se non veniva considerata accettabile la concessione della grazia. E in ogni frangente la Chiesa cattolica ha sottolineato che difende la vita di tutti e ha ribadito il "no assoluto" alla pena di morte nei confronti di tutti gli uomini senza distinzione alcuna. E dietro queste richieste si � coagulato un fronte di uomini e donne di buona volont� che non vogliono la pena capitale. E tra loro anche non cristiani�.
Che Islam � quello Indonesiano?
�E un islam improntato al dialogo. Delle due grandi organizzazioni musulmane indonesiane: una sicuramente per il dialogo e ha partecipato alla veglia, l'altra, bench� pi� radicale, � disponibile al confronto. L'Islam indonesiano appartiene a un mondo abituato alla multiculturalit�, � asiatico e come tale amante della modernit�, e disposto ad avere rapporti con gli altri con l'Occidente. Tuttavia non mancano all'interno gruppi e sacche di estremisti, si tratta comunque di piccoli numeri, anche se fanno grande chiasso�.
Mino Carrara
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