Comunità di S.Egidio


 

03/10/2006

Cronaca di una giornata emozionante
Special Olympics e Sant'Egidio allo Stadio dei Marmi i Giochi della gioia
Le gare per disabili mentali e una comunit� impegnata contro le ingiustizie: a Roma la diversit� � un valore

 

In un weekend d'autunno romano puoi fare un bagno di sole e incontrare una fiaccola olimpica che approda, umile e splendida, allo Stadio dei Marmi portando la gioia e il coraggio di chi ha avuto avara la vita: Special Olympics, le ferite della mente al di l� dell'ostacolo. Cinque giorni di gare dove vincono tutti. Roma e l'Italia si onorano di ospitarli.

LA CASA DI TUTTI Oppure puoi scoprire nel cuore di Trastevere una Roma da Rugantino, popolana, dolcissima, generosa, come quella che hai visto nei film, e sedere a un tavolo della �Trattoria degli amici�, dove non solo �se magna bbene�, ma si lavora per una delle pi� belle creature della moderna cristianit�: la Comunit� di Sant'Egidio, un faro di solidariet� mirata e intelligente tra i mali e le angosce del pianeta, figlia santa della rivoluzione del '68, presente oggi in settanta Paesi del mondo. Veltroni, sindaco innamorato, dice: �Questa � casa mia�.

La chiesa e la piazzetta che portano il nome del Santo sono un epicentro di fervorosa attivit�: � in corso nell'annesso museo una mostra di pittura dedicata ai bambini, simboli e spesso martiri dell'ingiustizia della Terra: le opere sono un prodigio espressivo di persone con disabilit� mentale. Nulla di patetico, arte pura, messaggi che arrivano al cuore. La folla del weekend � tanta, non esistono inviti, il dentro e il fuori non hanno confini e nella stessa piazzetta sono aperti gli atelier dove gli artisti mostrano come si lavora.

DISABILITA' COME RISORSA Trovo una connessione magica tra i colori vivacissimi di questa mostra dal titolo �Abbasso il grigio�, che si svolge ogni anno con temi diversi, e il verde smeraldo dei pini dello Stadio dei Marmi dove sabato c'� stata l'apertura degli Special Olympics. E aver vissuto i due eventi nello stesso weekend mi ha dato una gran voglia di metterli insieme e di raccontarli, come figli dello stesso desiderio di capovolgere il significato della disabilit�: mentale o fisica che sia, essa pu� diventare una risorsa, se appena si creano delle brecce (come sta avvenendo) nel pregiudizio e nell'ignoranza, nel falso pudore che per tanti anni ci hanno accompagnato. Su questo fronte trovo toni ottimistici per l'Italia: una sana cultura avanza, c'� una emergente area di buona volont�, non frequentata da telecamere, che trova spazi sempre pi� grandi. E il fatto che il nostro Paese ospiti nello stesso anno, accanto a un'Olimpiade invernale, una Paralimpiade e un'edizione europea degli Special Olympics ha il significato di una scelta.

COME L'OLIMPIADE Sulla tribunetta dello Stadio dei Marmi, in quella cornice di statue atletiche gigantesche all'ombra del Monte Mario, mi � parso di rivivere i giorni dell'Olimpiade di Roma. C'era la commovente semplicit� di 46 anni fa, con gente stremata che si prodigava per la causa, in una ordinata confusione. Duemila volontari coinvolti: un esercito che non tradisce mai. E la stessa ufficialit� della cerimonia, con i suoi riti e il suo protocollo, finiva col soggiacere a quel meraviglioso senso di happening popolare nel quale risieder� in eterno la vera essenza dello sport. La stessa ministressa Giovanna Melandri, che ha aperto i Giochi, figurava meglio nel ruolo di mamma della piccola Maddalena, scatenata fotografa.

La fiaccola disegnata da Armani, i discorsi, le bandiere, i giuramenti, il divertente spot di Kak� col piccolo Matteo, attore ormai consacrato, evoluzioni aeree di odalische legate a immensi palloni colorati. Jury Chechi e Paola Saluzzi sul palco e in tribuna un clima da gita scolastica. Forte la tentazione di togliersi la giacca e Angelo Moratti, il chairman italiano dei Giochi, se l'� tolta davvero. I protagonisti erano sul campo: 1400 storie da raccontare. Continuiamo a chiamarli ragazzi down, ma pi� li conosco e pi� comunicano gioia. Loro hanno difficolt� espressive, ma nei loro cervelli frullano idee poderose, fantastiche. Aiutiamoli a tirarle fuori.

LETTERA ALL'EUROPA Alla Comunit� di Sant'Egidio mi raccontano la favola eroica e reale di Yaguine e Kod�, due ragazzi della Guinea Conakry, di 14 e 15 anni, che per sfuggire alla disperazione del loro Paese si nascosero nel vano-carrelli di un aereo diretto a Bruxelles.

Avevano voglia di scuola, di conoscenza, sognavano di essere un'avanguardia: �Noi torneremo per aiutare i nostri compagni a studiare�. Morirono congelati. E quando li ritrovarono, con i loro corpi c'era anche una lettera: �Signori dell'Europa, noi amiamo la vita come voi, vi supplichiamo: aiutate l'Africa�.

L'Africa � diventata una passione per la Comunit� di Sant'Egidio che, fuori da ogni ideologia, forte di un volontariato senza confini, ha conquistato un carisma che le consente di proporsi intermediaria tra guerre civili, come � avvenuto felicemente in Mozambico; di evitare a Gulu, nell'Uganda del Nord, lo scempio dei �bambini soldato� o di sviluppare, grazie a provvidenze che arrivano dalle fonti pi� impensate (anche dai vini italiani: Wine for Life, mezzo euro per ogni bollino) una poderosa azione anti-aids nel continente falcidiato dall'epidemia.

SALVARE l'AFRICA I due ragazzi che mi accompagnano, Vittorio ed Elisabetta, sono marito e moglie: volontari a tempo pieno, naturalmente, che si pagano il viaggio se devono raggiungere un luogo disperato dell'Africa. �Oggi c'� uno spiraglio: sempre pi� bambini africani, figli di mamme sieropositive, nascono sani. E' una piccola vittoria, fuori dal fatalismo deleterio. Cento bollini di Wine for Life volgono un bambino sano, mille salvano una vita�. Grandi idee, collaborazione tra religioni diverse, progetti ambiziosi, Premio Balzan per la pace nel 2004, ma anche un continuo contatto, direi fisiologico, con la povert�: �Caro fratello, ecco dove troverai un pasto, ecco dove potrai lavarti�.

QUADRI PER LA VITA I temi dei quadri della mostra di pittura non sono proprio da disagio mentale. Un dipinto, �Lavoro minorile�, in tre figurazioni: dal carbone delle miniere, al caff� delle piantagioni, al gesso delle fabbriche.

Oppure, la sacralit� della vita in un �Coma�: linee che scendono, resistono al precipizio, risalgono e trionfano.

Come dire: non spezzate mai i fili dell'esistenza. Un divertente e gioioso �Solletico� o una tenerissima sequenza di �Orme�: talvolta i bambini si perdono, facciamo in modo che non avvenga.

Un weekend romano che non si dimentica.

Candido Cannav�