Comunità di S.Egidio


 

06/11/2006


S.Egidio, la luce del Burkina
La comunit� fondata a Roma nel 1968 si occupa di recuperare i bambini che vengono dalla strada o da situazioni familiari difficili dando loro cibo e un'istruzione

 

OUAGADOGOU (Burkina Faso), 6 novembre 2006 - Prima di capirci qualcosa, bisognerebbe perdersi. Ma tra telefonini che guidano e Abdulaye che segue, la situazione automobilistica-geografica di Ouaga � sotto controllo.

Vicino all�Ambasciata americana. Nel suo genere, un posto tranquillo, ordinato, disciplinato, regolato. Un muro, basso, un cancello, aperto, la terra, rossa. La Comunit� di Sant�Egidio. Un grande cortile, quasi enorme. Una chiesa, moderna, c�� la messa, siamo alla predica, le parole suonano nel cortile attraverso un altoparlante. Bella, la chiesa, con le sue panche in legno, e la disposizione a semicerchio, ad anfiteatro, tutto volge verso l�altare. Fuori costruzioni che, ci spiegheranno, sono aule, sale, foresterie. E piante che, ci spiegheranno, le lezioni si possono fare anche sotto le piante, all�ombra. In fondo, sulla destra, uno spiazzo. Arrivano voci, canti, risate. Alcuni animatori, tanti bambini.

Roger Valia racconta cone funziona la Comunit� di Sant�Egidio. Tante iniziative, piccole di fronte ai giganteschi problemi di questo Paese. Una riguarda i bambini di strada. Vanno a cercarli, gli propongono di andare alla Comunit� di Sant�Egidio, a volte sono loro che vengono da soli, per il passaparola, questa � la chiesa di San Camillo, come una parrocchia, e qui giocano, cantano, ridono, disegnano, imparano. In questo momento stanno cantando e ballando. E ridendo. Perch� l�animatore li invita a passi un po� arditi, che richiedono senso dell�equilibrio, una gamba e il braccio opposto su, niente di che, per�. Cantano, ballano, ridono, battono le mani.

Vengono dalla strada. Ce n�� uno che � scappato da casa perch� suo padre, alcolizzato, lo picchiava. Qui, piano piano, molto piano, si � ritrovato. Ha 25 anni e ne dimostra 16, parla sottovoce, � educatissimo e forse intimorito, chiss� se si sente sotto esame, o dentro gli � rimasto quel terrore della cinghia o del bastone, che non ti passa pi�. C�� una bambina che non pu� parlare n� sentire, ma come balla lei, nessun altro: si muove come un serpente, ed � l�, in quei movimenti rettili, che finalmente anche lei parla e sente. Si chiama "La scuola della pace". La domenica pomeriggio. Una piccola iniziativa, ma funziona.

Marco Pastonesi