Comunità di S.Egidio


 

FIDES

07/11/2006


AFRICA/UGANDA - Nuovi passi avanti verso la pace in Nord Uganda. �Ma la strada da percorrere � ancora lunga� dice Mario Giro, uno dei mediatori

 

Kampala (Agenzia Fides)- �Si tratta di un passo importante verso un accordo definitivo, ma la strada da percorrere � ancora lunga� dice all�Agenzia Fides Mario Giro, uno dei rappresentanti della Comunit� di Sant�Egidio nel team di mediatori internazionali per il Nord Uganda, commentando la firma della revisione dell�accordo di cessazione delle ostilit� siglato a fine agosto tra il governo ugandese e l�Esercito di Resistenza del Signore (LRA, vedi Fides 28 agosto e 11 ottobre 2006).

Il testo del nuovo accordo, firmato il 1� novembre, prevede nuove definizioni delle violazioni delle intese, stabilisce i tempi di raduno delle forze dell'LRA, indica le delimitazione delle aree di raccolta degli ex combattenti dell�LRA e le misure di sicurezza. Inoltre viene meglio specificato il ruolo della commissione mista di verifica, composta da militari delle due parti e del Sudan People Liberation Army (SPLA), l�ex movimento di guerriglia sudanese, che, dopo gli accordi con il governo di Khartoum, governa l�autonomia del Sud Sudan. Lo SPLA si � impegnato a fondo nella mediazione del conflitto ugandese, anche perch� la presenza di basi dello LRA nella parte meridionale del Sudan ha provocato, nel recente passato, sconfinamenti dell�esercito ugandese in territorio sudanese.

Il nuovo accordo interviene dopo un mese di discussioni sui temi del punto n� 2 dell'agenda (soluzione politiche e economiche). Il team di mediazione , di cui fa parte il Governo del Sud Sudan, la Comunit� di Sant'Egidio e Pax Christi Olanda ed � diretto dal Vice Presidente del Governo del Sud Sudan, Riek Machar, ha ritenuto di dover precisare alcuni punti della cessazione di ostilit� dopo le prime missioni di verifica della commissione mista, che aveva fatto rilevare carenze logistiche e alcune violazioni dell'accordo del 26 agosto. Con tale revisione, il raggruppamento delle forze LRA nelle due aree (a est e ovest del Nilo) avr� carattere definitivo fin al raggiungimento del cessate il fuoco definitivo (punto 4 dell'agenda concordata).

Il leader dell�LRA, Joseph Kony, ha chiesto di incontrare Jan Egeland, Sotto- Segretario delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, che secondo notizie non confermate dovrebbe recarsi alla fine di questa settimana a Juba nel sud Sudan, dove si tengono le trattative tra governo ugandese e i ribelli. Kony intende ribadire l�impegno dell�LRA per raggiungere un accordo di pace definitivo e chiede di potere discutere con il rappresentante dell�ONU delle accuse rivolte alla dirigenza del movimento di guerriglia ugandese dalla Corte Penale Internazionale (CPI). La Corte ha emesso dei mandati di cattura internazionale nei confronti della leadership dell�LRA, con l�accusa di crimini contro l�umanit�.L�LRA � accusato in particolare del rapimento di migliaia di bambini di etnia Acholi che sono stati arruolati a forza nelle fila della guerriglia.

La questione della giustizia � uno dei punti ancora irrisolti delle trattative di pace. Il Presidente ugandese Museveni ha promesso un�amnistia una volta raggiunto un accordo di pace definitivo. Una delle soluzioni allo studio � anche quella di creare una Commissione �Verit� e Giustizia� sul modello di quella stabilita dal Sudafrica all�indomani della fine del regime dell�apartheid, ma al momento si tratta solo di un�ipotesi di lavoro.