Sulla carta, la pace nel Salvador fu firmata nel 1992, ma nel Paese la violenza � rimasta; serpeggia tra i giovani ed � diventata una piaga sociale. Nel Salvador, e un po' in tutta l'America Latina, imperversano le pandillas giovanili, bande agguerrite e violente che tentano di imporre un proprio stile di vita. Questi gangster dell'istmo e andini hanno anche 14 anni, le armi impugno e l'accesso facile alla droga che consumano e spacciano.
Da tempo, a partire dal Salvador, subito dopo la morte del vescovo Romero, la Comunit� romana di Sant'Egidio ha avviato programmi di scolarizzazione estesi in undici Paesi dell'America meridionale e centrale, Cuba e Colombia comprese. Giovanni Impagliazzo, il responsabile degli aiuti nell'America Latina, spiega questo sforzo che impegna 200 volontari soprattutto nelle periferie delle Grandi capitali, come Lima, Buenos Aires e Bogot�. �Nel Salvador, in particolare, � dice Impagliazzo � cominciammo a lavorare in piena guerra civile. Invitavamo specialmente i giovani a non legarsi a determinate ideologie che creano contrapposizione, ma ad accettare le proposte di dialogo e di pace nello spirito del Vaticano Secondo che � proprio di Sant'Egidio. Questo impegno non � venuto meno, adesso che il Paese si � riappacificato, perch� la societ�, segnata da forti contraddizioni, � oggi segnata da queste violenze che impediscono lo sviluppo delle singole personalit�. I ragazzi, in altri termini, sono esclusi dal circuito lavorativo e da quello scolastico.
Il programma di Sant'Egidio raggiunge adesso circa mille ragazzi nelle periferie pi� difficili: un sforzo che adesso sar� aiutato dalla Provincia di Roma, disponibile a finanziare alcuni progetti. Luned�, infatti, il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra e gli assessori Daniela Monteforte e Antonio Rosati incontreranno nella sede di Trastevere di Sant'Egidio i responsabili di tutti i progetti gi� attivi in America Latina.
Sant'Egidio opera in diverse realt�, tutte drammatiche. A Cochabamba in Bolivia, ad esempio, esiste il fenomeno dei bambini e delle donne che seguono in carcere un familiare detenuto. Le mogli, quando il loro marito � detenuto, non si sentono pi� protette e vanno a vivere nel cortile del carcere in baracche improvvisate portando con s� i bambini che, in questo modo, non possono frequentare la scuola: �Facciamo la scuola della pace dentro il carcere�, � lo slogan dei volontari boliviani di Sant'Egidio.
Un'altra realt� difficile � la Colombia dove i bambini sono coinvolti nella guerra civile e sono pedine delle mafie e del narcotraffico: � regola che i minori vengano utilizzati nello spaccio della droga. I volontari di Sant'Egidio lavorano strada per strada: recuperano questi bambini e provano a reinserirli nel modo della scuola. Sono esclusi dai banchi anche i bambini indios nati e vissuti nella loro trib� che non conoscono altra lingua se non quella del gruppo e non capiscono una sola parola di spagnolo che invece � utilizzato nelle scuole.
Ajme Aguillar � il responsabile in America Latina di tutti questi interventi; ha 40 anni, e da ventidue � volontario di Sant'Egidio. Aguillar � del Salvador dove le maras o pandillas reclutano circa 70 mila ragazzi tra i 14 e i 24 anni. Si dividono in due gruppi, la "Maras Salva Trucha" e la "Maras 18": cambia il nome ma non la violenza. �La situazione nelle citt� � dice il volontario � � molto difficile. La gente vuole sicurezza, ma queste bande tentano, riuscendoci tra i loro coetanei, di imporre una societ� alternativa che per� non riserva nessun futuro.�
Ajme Anguilar cos� spiega questo fenomeno e il successo che le maras riscuotono un po' in tutta l'America Latina: �Questa violenza � dice � nasce certamente da un'esplosione di povert�. I ragazzi sono esclusi da una societ� molto materialista che li tiene fuori dal mondo del lavoro e dalla scuola. In mezzo a loro svolgiamo un'azione di riconciliazione indispensabile per la pace che noi della Comunit� moduliamo sull'insegnamento del Vangelo�.
Giovanni Ruggiero
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