I soldi della truffa "Lady Asl" destinati ai centri per gli anziani. Una legge c'� gi�: � la 109 del 1996. Fortemente voluta da Don Luigi Ciotti, la legge prevede la confisca dei beni dei mafiosi ed il riuso degli stessi per scopi sociali. Per questo la proposta che il portavoce della Comunit� di Sant'Egidio, Mario Marazziti, ha illustrato ieri sul Corriere della Sera ha ricevuto subito l'adesione e la disponibilit� del Campidoglio. Per Marazziti, bisognerebbe �cominciare a utilizzare i rientri dalle truffe nella sanit� per un piano Marshall dedicato agli anziani�. �E un'occasione unica. Reinventare la qualit� della vita a partire dagli anziani - secondo il portavoce della Comunit� di Sant'Egidio - � una scommessa che pu� fare di Roma e del Lazio il futuro desiderabile delle grandi citt� europee. La spesa per le cure residenziali, in grandi strutture, ospedaliere o assistenziali � gi� diventata un modello unico insostenibile. Lo dicono i costi e la piramide delle et�. Il sindaco Walter Veltroni ha trovato la proposta di Marazziti �un'ottima idea della quale ritengo sia proprio il caso di verificare l'attuabilit�. �Si tratta di una proposta che si muove nel solco di quanto gi� stabilito dalla legge - ha aggiunto Veltroni - Per questo si potrebbe far riferimento proprio a queste normative che prevedono il trasferimento dei beni sequestrati in via definitiva ai mafiosi, per scopi sociali, culturali e di utilit� pubblica�. Bisogner� trovare nella legge 109/96, o sulla base di essa, un modo per "dislocare" i soldi e i beni frutto delle tangenti e degli illeciti condotti a danno della sanit� laziale, in progetti e strutture a sostegno degli anziani. �Roma - ha ricordato il sindaco Veltroni - si � da tempo mossa in questo senso, avviando iniziative come il progetto della Casa del Jazz, appartenuta al boss della banda della Magliana, Enrico Nicoletti, e successivamente assegnata al Comune di Roma, che riconvertendola ad un uso sociale e culturale, l'ha restituita alla citt� e ai cittadini�. Nel territorio laziale sono ben 272 i beni confiscati alle associazioni malavitose, di cui 163 ancora da destinarsi. La truffa alla sanit� laziale ha accertato, fino ad ora, mazzette e benefit per oltre tre milioni di euro.
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