Comunità di S.Egidio


 

02/01/2007

COMUNIT� DI SANT�EGIDIO. L�INVITO DI DON BRUSEGAN
�No alla citt�-muro, s� alla citt�-ponte�

 

Una preghiera per la pace recitata a due voci: quella di don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per l'ecumenismo e la cultura di Padova, e quella di Almut Kramm, pastora della Chiesa Evangelica Luterana di Venezia.

"Pace in tutte le Terre": � stato il tema della veglia di preghiera, che su invito della Comunit� di Sant'Egidio si � tenuta ieri pomeriggio nella chiesa di san Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Pace.

�Noi cristiani - ha ricordato don Brusegan - partiamo dalla concezione di un Dio della pace, ma nel corso della nostra storia abbiamo fatto delle esperienze negative, perch� abbiamo assolutizzato il nostro credo senza invece avere colto la diversit� come valore. La fede infatti non si rivolge solo al Dio della pace, ma si deve impegnare anche per la pace che Dio vuole�.

�Dopo l'undici settembre - ha proseguito - il delegato vescovile per l'ecumenismo e la cultura - tutto � diventato pi� complicato per quanto riguarda l'identit� e il ruolo delle religioni, e molto spesso Dio � stato usato come pretesto per uno scontro politico di civilt�. Giovanni Paolo II, gi� negli incontri di Assisi, aveva anticipato che chi usa le religioni in maniera sbagliata � fuori dalla fede�.

�Per Padova, in particolare - ha terminato don Brusegan - auguro che questo nuovo anno appena iniziato la renda citt�-ponte e non invece citt�-muro, e che sia laboratorio di pace e territorio per la convivialit� delle differenze�.

�Occorre - ha sottolineato Almut Kramm, da dodici anni pastore della chiesa evangelica luterana in Italia - recuperare la vera forza e il vero valore delle religioni. Non assolutizzare il proprio credo deve essere il punto di partenza per una convivenza interreligiosa pacifica e per vedere anche nelle altre fedi un cammino che conduca a Dio�.

E prima dell'inizio della veglia di preghiera, sull'altare � salita Nicoletta Ariani, rappresentante della Comunit� di Sant'Egidio.

�Per il quinto anno - ha ricordato Nicoletta Ariani - la nostra Comunit� vuole, attraverso un'unica, grande, invocazione di pace ricordare tutti i Paesi e tutte le persone che nel mondo continuano ad essere martoriate dalla guerra. Partecipare a questa veglia � voler iniziare il nuovo anno con un passo mosso lungo il cammino della pace�.

�La pace nel mondo - ha concluso l'esponente della Comunit� di Sant'Egidio - non � impossibile, e dipende in primo luogo dall'atteggiamento del nostro cuore. Non lasciamoci vincere dal male!�.