A Roma, nel 2007, ci sono persone la cui speranza di vita non supera i SO anni, 30 in meno della media nazionale. Il triste primato appartiene agli zingari, �i pi� poveri fra i poveri�, come li ha definiti Marco Mazzariti, portavoce della Comunit� di Sant'Egidio. Di questi circa 4 mila sono originari della Romania e fanno parte di quei 70 mila che sono giunti nel Lazio negli ultimi anni. �Ma non ci sar� l'invasione dei rumeni dopo l'ingresso della Romania nella Ue, come qualcuno paventa precisa Mazzariti - chi doveva arriva-re � arrivato nel 2002, quando fu tolto il visto�. La presentazione della guida "Dove mangiare, dormire, lavarsi a Roma", una sorta di pagine gialle per i poveri, a cura della Comunit� M Sant'Egidio, � stata l'occasione per un excursus sulle nuove povert� in Italia, e nella capitale in particolare. Ci si indebita di pi� (il Lazio detiene il record di protestati), le vacanze sono una chimera, sono sempre pi� numerose le famiglie che non arrivano alla fine del mese, o che non riescono a fronteggiare una spesa imprevista di 600 euro. A Roma la situazione � aggravata dal costo della casa: gli affitti sono cresciuti del 164% in 6 anni, il Lazio � la regione con il maggior numero di provvedimenti di sfratto emessi o eseguiti. Nella capitale il 20% delle persone raggiunte da un prowedimento di sfratto esecutivo � costituito da anziani. �La guida � uno strumento prezioso - aggiunge l'assessore capitolino alle Politiche Sociali, Raffaella Milano - ma le buone pratiche devono diventare un sistema nazionale non solo di emergenza, nei casi di povert� estrema, ma anche di sviluppo per evitare che famiglie "normali" cadano nell'indigenza�. Stando ai dati diffusi dalla Comunit� di Sant'Egidio (che tutte le sere offre assistenza in pi� di 70 punti della citt�) gli italiani sono quelli che frequentano la mensa per periodi pi� lunghi, anche da 18 anni: �la povert� per gli Rafiani � pi� cronica - ha spiegato Marazziti - mentre per gli immigrati � un momento dal quale poi escono�. Quando succede, pagano le tasse, comprano casa, mandano soldi nel proprio paese, contribuiscono ad aumentare il tasso di natalit� in Italia, �ma non vengono supportati nell'inserimento�. Se, infatti, sono sempre di pi� i figli di migranti iscritti nelle scuole superiori, � anche vero che la percentuale di bocciati � molto pi� ampia della media nazionale. �L'insoddisfazione, l'emarginazione nascono tra i banchi di scuola. Accompagnare, sostenere, insegnare l'italiano sarebbe opportuno, per evitare l'abbandono scolastico e un futuro arrabbiato, non distante dagli episodi delle periferie parigine�. Per 1 euro speso a favore dell'integrazione degli stranieri, il nostro paese ne spende 4 per rinviarli indietro.
Luciana Cimino
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