Oggi per le vie di Salerno in tanti marceranno per la pace per sostenere il messaggio del primo gennaio di Benedetto XVI, per dar voce ai popoli che soffrono per la guerra. Nel mondo attualmente ci sono 33 conflitti aperti, guerre note e dimenticate che soprattutto nel Sud del mondo colpisco bambini, donne, anziani. Gente indifesa che talvolta viene coinvolta in modo brutale come i bambini che vengono rapiti, arruolati in modo forzato e costretti a massacrare la popolazione dei loro stessi villaggi. Bambini soldato a cui vengono rubati l'infanzia, il cuore, il futuro e che porteranno per tutta la vita i segni di questa violenza. Il nostro pianeta � anche segnato dal terrorismo che con i suoi disegni oscuri vuole alimentare l'insicurezza e la paura di un nemico senza volto. Insomma viviamo in un tempo difficile dove la pace sembra un utopia da illusi, un sogno di gente incapace di guardare in faccia la realt�. Alcuni con insistenza affermano che la ricerca della pace sia un'ingenuit� pericolosa di fronte alle minacce belliche e terroristiche e rappresenti una mitezza irresponsabile. Lo scontro e la guerra vengono presentati come fatti naturali della storia, talvolta necessari, addirittura destini di intere religioni e civilt�. � un modo di pensare che si presenta come realista, ma � tragicamente colorato di pessimismo. E il pessimismo spesso nutre gli istinti peggiori. La storia del Novecento con i due conflitti mondiali, la Shoah, le rivoluzioni che si volevano portatrici di giustizia, i colonialismi che si volevano civilizzatori, ha mostrato che la guerra � la madre di tutte le povert�, fonte di sofferenza per tanti, che rende il mondo peggiore e che moltiplica gli odi e le incomprensioni tra i popoli.
Solo il dialogo e la ricerca della pace possono allora squarciare quel buio di violenza che avvolge il mondo. Il dialogo � una via non facile in un mondo complesso come il nostro, ma � necessaria, � la strada pi� realistica che dobbiamo percorrere con audacia e decisione per risolvere tanti conflitti tra i popoli e le religioni. La guerra e le incomprensioni non sono invincibili. Questo vuole affermare la marcia per la pace che la chiesa salernitana, guidata dall'Arcivescovo Pierro ha organizzato per le vie della citt�. L'evento di oggi ci proietta all'incontro Internazionale di Preghiera per la pace che la Comunit� di Sant'Egidio e il Cardinale Sepe hanno voluto per il prossimo ottobre nella nostra regione. Nel 1986 Giovanni Paolo II volle riunire i leader delle religioni mondiali ad Assisi per pregare per la pace in un mondo che allora era segnato dalla guerra fredda e dalla minaccia atomica. La Comunit� di Sant'Egidio non ha voluto che quell'evento restasse isolato, ma anno dopo anno ha riproposto "lo spirito di Assisi" in tante citt� del mondo dove come pellegrini di pace tanti uomini di religione si sono incontrati, conosciuti e si sono sentiti legati da un comune impegno per la pace al di l� delle differenze religiose. La Campania, crocevia di popoli e di culture � chiamata ad essere un luogo di incontro e di dialogo, un ponte sul Mediterraneo tra le religioni e le civilt�, una terra di pace. Allora ci incamminiamo su questa strada con decisione e fiducia, perch� la pace sia il nostro destino e quello di ogni uomo.
Antonio Mattone
|