Comunità di S.Egidio


 

29/01/2007


UN DIARIO SOCIALE
Marazziti e la citt� per tutti

 

Quanti volti ha una grande citt� italiana, in bilico tra civismo e cinismo? Come vengono raccontati e rispecchiati questi volti, mosaico di storie individuali e collettive? E come si gestisce e si coniuga, in una metropoli dei nostri tempi, la fatica e la bellezza di vivere con l�arte (e la sfida) del convivere? Nel suo ultimo libro La citt� di tutti. Diario sociale di una grande citt� (Leonardo International, pagg. 150, euro 15) Mario Marazziti affronta questo tema con lo guardo del comunicatore sociale, ma anche del credente, che raccogliendo i propri articoli di fondo sul �Corriere della Sera� traccia una sorta di diario urbano, o biografia viva, di Roma: narrata in anni di trasformazioni che vanno dal Grande Giubileo del 2000 attraverso gli ultimi tempi di papa Wojtyla, fino all�insediamento di Benedetto XVI. Sin dal titolo, l�ottica scelta � per� quella �dal basso, vedendo quello che si guarda poco, con il sapore della scoperta�, spiega l�autore; sicch� il testo �a suo modo, pi� che un libro � un paio di occhiali�. Saggista e dirigente Rai, portavoce della Comunit� di Sant�Egidio, membro della squadra di mediazione che ha messo fine alla guerra civile in Burundi, con Nelson Mandela, nonch� tra i coordinatori nazionali della campagna internazionale per l�abolizione della pena di morte e per una maggiore qualit� della vita degli anziani, Marazziti � anche membro della Commissione nazionale d�indagine sull�esclusione sociale, nonch� autore di volumi tra i quali Scegliere il domani, I papi di carta, Non uccidere, Eurafrica. Un bagaglio ricco di esperienze e di impegno �militante� che si avverte nelle pagine della Citt� di tutti, dove Marazziti intreccia con la cifra stilistica dell�asciuttezza giornalistica cifre e dati, fatti e ritratti (spesso toccanti, come quelli di monsignor Luigi Di Liegro o di Karol Wojtyla, ma anche di sconosciuti eroi involontari come Natale Morea), considerazioni e proposte concrete per una seria riflessione sulla citt� come casa, luogo della memoria, terra madre, centro e periferia. Una citt� dall�identit� in bilico tra megalopoli e comunit�: della quale Marazziti, come il Marco Polo delle Citt� invisibili di Calvino, riesce a cogliere l�anima, riconoscendo ci� che inferno non � in mezzo ai viventi. La Roma raccontata da Marazziti � quella dei sommersi e dei non salvati, dell�invisibile popolo di esclusi ed emarginati che affolla qualunque grande citt�: anziani, disabili e immigrati stranieri, barboni e bambini schiavi, mendicanti e carcerati, donne sole e tossicodipendenti, ladruncoli e povericristi strozzati dall�usura. Nel libro, questi �fantasmi� prendono corpo, diventano risorsa umana, pi� che problema, e suggeriscono piste da seguire per passare dalle buone pratiche alle buone politiche andando oltre le pur pregnanti riflessioni sulla (in)sostenibilit� urbana suggerite, nella pi� recente produzione editoriale, da saggi come La citt� infinita (a cura di Aldo Bonomi e Alberto Abruzzese, edito da Bruno Mondadori), Citt� panico di Paul Virilio (Cortina), o Societ� sotto assedio di Zygmunt Bauman (Laterza), fino ai titoli della collana �Citt� e sicurezza�, curata da Giandomenico Amendola per l�editore Liguori. � merito di Marazziti riuscire cos� a organizzare la speranza, antidoto contro l�assuefazione al peggio: nel solco di quelle Citt� attrattori di speranza (Franco Angeli) ora raccontate in un altro volume, a cura di Nicholas You e Luigi Fusco Girard, il quale presenter� non a caso La citt� di tutti a Napoli, marted� 6 febbraio (ore 16.30, nella chiesa dell�Incoronatella in via Medina 19), in un dibattito con i sindaci Walter Veltroni e Rosa Russo Jervolino e con il cardinale Crescenzio Sepe.

Donatella Trotta