�Era bella Laura. Aveva 26 anni. Di cognome faceva Sacerdote. Promessa sposa a un ragazzo di Torino. Il suo nome era un numero: 65192. � morta tre giorni prima della Liberazione, colpevole solo d' esser nata�. A raccontare la sua storia un altro numero: �65190�, il numero di Liliana Segre, partita per il campo di Auschwitz, quando aveva 13 anni, dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano. Era il 30 gennaio 1944. Liliana Segre ha ricordato la compagna di prigionia, ieri sera nei sotterranei della stazione, in via Ferrante Aporti, durante l' incontro organizzato per ricordare la tragedia della Shoah dalla Comunit� di Sant' Egidio, dalla Comunit� Ebraica di Milano e dall' Associazione Giovani Musulmani d' Italia. Ha parlato davanti a centinaia di persone in un silenzio assoluto, rotto solo dalle vibrazioni dei convogli che transitavano sopra il tunnel. Prima di lei era intervenuto il presidente dei rabbini d' Italia, Giuseppe Laras, stigmatizzando il rischio della dimenticanza: �A distanza di tanti anni - ha detto - non c' � pi� la vergogna di non ricordare. � come se i freni inibitori cedessero di fronte ad energie tragiche che vanno in senso contrario ai principi del rispetto, della libert�, della pacificazione. Bisogna investire nell' insegnamento, bisogna parlare ai giovani. L' oblio non � ineluttabile�. Non dimenticare, �perch� il passato pu� ritornare. Dobbiamo opporre alle ragioni dell' oblio la volont� della morale e della ragione che deve prevalere�.
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