Piu' di mille persone senza casa hanno partecipato nella basilica di Santa Maria in Trastevere alla messa in ricordo di Modesta Valenti, ''barbona'' morta nell'83 per un infarto: aveva i pidocchi e l'ambulanza non aveva voluto trasportarla subito in ospedale. La celebrazione, istituita nell'84, e' diventata una occasione per ricordare tutti i senza fissa dimora morti a Roma: i loro nomi, ormai piu' di 400 da quella data, vengono letti durante il rito e per ognuno di loro viene accesa una candela in un braciere.
''Oggi come ogni anno - spiega Francesca Zuccari che dai primi anni Ottanta coordina l'attivita' della Comunita' di Sant'Egidio per i senza fissa dimora - si radunano le persone che assistiamo per strada, alla stazione e in altri punti della citta', o nella mensa di via Dandolo'' che offre il pasto serale. ''Invitano anche i loro amici, ed e' per tutti un momento di consolazione, perche' sanno che se moriranno ci sara' qualcuno che preghera' per loro e li ricordera'''. A ognuno e' stato anche offerto un fiore e, dopo la messa, pranzo nei locali della chiesa, con antipasti misto di salumi, pasta al forno, spezzatino con patate, tirami su e frutta, il tutto offerto da un ristoratore di Fondi. ''E' un momento di aggregazione - aggiunge Francesca - anche per quelli che a messa di solito non ci vanno, cade in un periodo dell'anno solitamente freddo, quindi nel momento piu' duro per chi vive in strada''.
Dal 2003 a Modesta e' intitolata anche la via ''virtuale'' che il Comune ha messo a disposizione per chi, non avendo domicilio, perderebbe molti diritti: i senza casa possono dichiarare all'anagrafe questo domicilio virtuale.
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