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07/02/2007 |
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Il cardinale Sepe, Rosa Russo Iervolino e Luigi Fusco Girard alla presentazione del libro di Mario Marazziti |
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Anima. Una parola che indica qual�cosa di immateriale e impalpabile, un concetto astratto. Eppure � sta�ta la pi� citata in un incontro in cui si par�lava di qualcosa di molto concreto, parte del vissuto di tutti: la citt�. L'occasione � stata quella della presentazione del libro di Mario Marazziti "La citt� di tutti. Diario sociale di una grande citt�" (Leonardo In�ternational), ieri pomeriggio in un'affollatissima chiesa di Santa Maria Incoronatella nella Piet� dei Turchini dove sono intervenuti, con l'autore, il cardinale Crescenzio Sepe, il sindaco Rosa Russo Iervolino, l'urbanista Luigi Fusco Girard, i giornalisti Massimo Milone e Donatella Trotta. L'anima � stata il filo rosso che ha colle�gato i diversi interventi. In una accezione tutta particolare, per�: quella che acco�muna quelle persone che, condividendo uno stesso spazio sociale e politico, costi�tuiscono la citt�. Perch� � proprio l'anima di una citt�, la Roma in cui Marazziti vive, che emerge dalle pagine del libro che rac�coglie gli editoriali pubblicati negli ultimi anni sulle pagine cittadine del Corriere del�la Sera. "Un'anima che viene fuori - ha ri�cordato la giornalista Donatella Trotta, coordinatrice dell'incontro, se la citt� la si guarda, come scrive Marazziti, "dal bas�so" privilegiando "quelli che contano me�no". E si riesce a comunicarla, quest'anima, se la si racconta con un po' di passione e di cuore". Ma per arrivare all'anima della citt�, oc�corre interrogare i volti delle persone che la abitano, le mille realt� che la popolano. Che, quanto pi� grandi sono le citt�, tanto pi� numerose e variegate si presentano agli occhi di chi voglia indagarle con sguardo non superficiale. "Sono tanti e diversi i mondi che convivono a Napoli - ha detto il cardinale Crescenzio Sepe - Il Vomero, Pon�ticelli, piazza Dante, i vicoli... spesso chi ci abita non se ne sente parte perch� � esclu�so, dimenticato, rifiutato. Ed � proprio con�siderando ci� che bisogna interrogarsi su cosa fare affinch� tutti si sentano cittadi�ni. Solo cos� si possono offrire segni con�creti di quella speranza che � la sola arma contro la violenza e la sopraffazione che im�perversano ovunque�. "Se � vero che anche in questa citt� vi�viamo vicini ma spesso da sconosciuti - pre�cisa il Sindaco - bisogna per� dire che a Napoli, come a Roma, c'� ancora una logica dell'accoglienza che ne fa una citt� ten�denzialmente inclusiva. Non si pu� perci� non condividere l'impostazione di Maraz�ziti che, con la sua prospettiva "dal basso", punta il suo sguardo sensibile su anziani, immigrati e senza tetto�. "Costruire la "citt� di tutti" -ha sottolineato Fusco Girard - significa pensare in termini di sviluppo sostenibile e di ecologia sociale: le buone pratiche non sono soltanto consigliabili su un piano morale, ma sono convenienti perch� contribuiscono al�la coesione sociale. Salvaguardare l'anima della citt� significa rispettarne l'ambien�te, coltivare la bellezza, restituire centra�lit� alla cultura, e, soprattutto, lavorare sui tempi lunghi, considerando il tempo una ri�sorsa da utilizzare, nel rispetto delle per�sone che abitano la citt��. Recuperare l'anima della citt� per in�terrogarne le molteplici storie, ascoltarle e immaginare per ciascuna un futuro di in�tegrazione, di civismo e non di cinismo. � su questo terreno che si gioca la conviven�za nelle metropoli del futuro, altrimenti condannate a perdersi, lacerate dai con�flitti sociali e dall'aggressivit� incontrolla�bile che rimane l'unica energia libera nei luoghi senza prospettive. L'incontro si � svolto grazie all'impegno congiunto della Comunit� di Sant'Egidio e dell'Ucsi Campania e all'ospitalit� di padre Marco Beltratti, parroco di Santa Maria In�coronatella.
Armida Parisi
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