Comunità di S.Egidio


 

09/02/2007

L'ha creata, a Genova, la Comunit� di Sant'Egidio: si entra, ci si provano gli abiti, si ordinano, e non si paga nulla. E c'� anche una guida Michelin della solidariet�
Benvenuti nella �boutique� per chi � povero o senza casa

 

GENOVA. Al reparto donna hanno dovuto aggiungere i faretti e il doppio specchio: uno solo proprio non bastava, le clienti volevano vedere come cadeva l'abito davanti e dietro. Nel reparto uomo, per colpa di questo tiepidissimo inverno, hanno dovuto ritirar fuori anche la collezione primaverile. Le clienti sudamericane chiedono vestiti attillati ma hanno seni importanti, le arabe vorrebbero vestiti larghi, i fornitori consegnano solo taglie normali e la clientela mugugna.

Benvenuti alla Boutique Cse, acronimo di Comunit� di Sant'Egidio: reparto uomo, donna, bambino, collezione autunno-Inverno o primavera-estate, pantaloni, camicie, maglioni, biancheria intima, per tutti i gusti. E anche per tutte le tasche, visto che qui tutto � regalato da privati o commercianti e i clienti non pagano assolutamente niente. Per ora la boutique � aperta due volte la settimana: il luned� agli stranieri (gli iscritti sono gi� 2200), il sabato agli italiani. Minimo comune denominatore: chi entra deve essere proprio povero.

�Il cliente si aggira per gli scaffali, sceglie quello che vuole, pu� andarlo a provare nel camerino, viene aiutato da noi "commesse"� racconta Roberta Gaffione della Comunit�. �Di ogni utente sappiamo i gusti e le taglie, ai pi� affezionati mettiamo via le cose, c'� anche un libro dove segnare le richieste speciali�. Vale per i barboni come per gli indigenti: c'� chi deve andare a un funerale, chi vuole prepararsi a un battesimo, chi deve partecipare a un matrimonio e vuole �vestirsi bene�. Cos�, oltre agli abiti di tutti i giorni (�mutande comprese, boxer per gli uomini�), arriva la risposta anche per le occasioni speciali. Il problema, spesso, � di semplice comunicazione: talvolta � faticoso rintracciare i senza dimora per dir loro che � arrivato il completo scuro che attendevano. �La nostra clientela � in continua espansione� spiega Roberta Gaffione. �All'inizio il problema principale era rappresentato dagli anziani e dai senza casa, oggi si sono aggiunti gli stranieri e i cosiddetti nuovi poveri�. Quelli, cio�, che non vanno in crisi la quarta settimana semplicemente perch� gi� alla seconda annaspano.

Non �, naturalmente, solo un problema di vestiti: 1 clienti della boutique trovano �pacchi freddi� (latte, tonno, pane, biscotti, cioccolato: tutto ci� che si pu� mangiare per strada, senza doverlo cucinare), tutto l'occorrente per l'igiene personale, l'ambulatorio medico (la malattie pi� frequenti sono quelle dell'apparato respiratorio o gastroenterico e quelle della cute) e le visite ottiche.

Ogni sera i volontari di diverse associazioni distribuiscono, poi, alimenti e generi di conforto: negli ultimi mesi c'� stato un grosso aumento di utenti tanto alla stazione Principe (soprattutto nordafricani) che alla stazione Brignole (in particolari ucraini e russi, che poi vanno a dormire sulle spiagge cittadine), ma molti sono anche gli italiani, usciti dalle carceri di Marassi per l'indulto e ancora alla ricerca di un tetto stabile.

Ovviamente non importa se hanno documenti o meno, se sono entrati regolarmente o clandestinamente, se hanno una casa nei carrugi o vivono tra le barche. �A tutti viene chiesto, semplicemente, il nome� spiegano a Sant'Egidio. �� il modo pi� diretto per farli sentire esseri umani, persone, e non semplici numeri�. Ma la domanda � tanto ampia da richiedere una sistematizzazione degli approdi�. � nata cos� la �Michelin dei poveri�, una guida che riassume dove si pu� trovare da mangiare, da dormire, da vestirsi, chi pu� aiutarci a pagare le bollette o chi ti pu� tenere gratis il bambino per due ore. Sono 152 pagine. Perch� non si vive di sola boutique.

Raffaele Niri