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11/02/2007 |
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Dibattito promosso dall�Ucsi Campania e dalla comunit� di Sant�Egidio a margine dell�ultimo libro di Marazziti |
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Una citt� che sia veramente di tutti. Dove non esistano persone ai margini, gli �invisibili�, quelli che nessuno vede o meglio che nessuno vuol vedere. Il libro di Mario Marazziti che si intitola appunto: La citt� di tutti. Diario sociale di una grande citt�, invita ad abbassare gli occhi, cio� a puntare il nostro sguardo e quindi la nostra attenzione su coloro che per motivi diversi sono esclusi dal vivere civile e di fatto non hanno cittadinanza. Per riflettere sul libro di Mario Marazziti, ma soprattutto sulla pi� ampia tematica della convivenza urbana nella grandi citt�, l�Ucsi Campania e la comunit� di Sant�Egidio hanno organizzato un dibattito cui hanno preso parte oltre all�autore, il cardinale Sepe, il sindaco Iervolino, l�urbanista Luigi Fusco Girard e in messaggio video il sindaco di Roma Walter Veltroni. A coordinare il dibattito la presidente dell�Ucsi Campania, Donatella Trotta. Mario Marazziti, saggista e dirigente Rai, portavoce della Comunit� di Sant�Egidio, editorialista del �Corriere della Sera�, nel suo ultimo libro La citt� di tutti ha scritto una sorta di diario sociale di Roma, raccontata in anni recenti nei suoi articoli di fondo sul �Corriere della Sera� con un ottica attenta ai bisogni dei pi� emarginati della societ�. Ottimista e pieno di idee, Marazziti ha illustrato alcuni concetti fondanti del suo libro e del suo lavoro: � proprio dalle citt� che nasce un nuovo modo di considerare la vita. �Abbiamo la possibilita - ha detto Marazziti � di far diventare i problemi grandi chance, le citt� devono operare questo passaggio, un passaggio che secondo me si pu� fare�. Per l�urbanista Girard, invece, le citt� hanno un futuro nel momento in cui riescono ad incrociare ricchezze spirituali e materiali, il che significa � ha spiegato � �sul piano spirituale la riscoperta dei valori, e sul piano materiale la promozione di buone pratiche che non sono solo consigliabili sul piano morale, ma convenienti perch� contribuiscono alla costruzione di un tessuto sociale�. In termini concreti questo vuol dire rispettare l�ambiente, coltivare la bellezza, puntare su progetti culturali. Il sindaco Iervolino raccogliendo l�invito di Marazziti a guardare le citt� dal basso, ha ricordato come Napoli �pur avendo tante persone che vivono ai margini, si pu� considerare una citt� inclusiva, perch� conserva ancora la logica dell�accoglienza, in un orizzonte che parte dal basso e pone l�obiettivo su emarginati, anziani, immigrati�. Concreto e propositivo, come sempre il cardinale Sepe ha invitato tutti a collaborare nella realizzazione di progetti fattivi: �A Napoli convivono mondi diversi � ha detto l�arcivescovo � quartieri con caratteristiche completamente differenti: Vomero, Ponticelli, piazza Dante, i vicoli, i bassi dove molti non si sentono cittadini, sono rifiutati e dimenticati. E� a loro che dobbiamo puntare, dando a tutti le stesse possibilit� e facendo sentire tutti cittadini. Per questo bisogna fare grandi sforzi, tutti insieme, attraverso l�impegno sociale, civile e religioso, affinch� si possano offrire segnali di speranza, gli unici in grado di contrastare la violenza e la sopraffazione che purtroppo imperversa nella nostra citt��.
Elena Scarici
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