Comunità di S.Egidio


 

Europa

27/03/2007


Family day, e non � un�ingerenza

 

Ero a Regina Coeli con Giovanni Paolo II per il Giubileo dei carcerati. Invoc� con tutta la forza che aveva �un gesto di clemenza�. Come Giovanni XXIII nel 1958 ma, in pi�, c�era una pressante richiesta legislativa nello spirito del Giubileo. N� il parlamento n� i media si stupirono. Commozione per un po�, e poi indifferenza totale.

Il 14 novembre 2002, di nuovo. Ma stavolta la richiesta di un provvedimento di clemenza Giovanni Paolo II la fa durante una visita storica, al parlamento italiano. L�anziano papa conquista, entusiasma, riceve un interminabile applauso e tanti si inginocchiano.

Nessuno grida all��ingerenza�. Nessuno si stupiva che il vescovo di Roma, il primate d�Italia chiedesse con forza un provvedimento legislativo importante.

Il papa condannava mafia e comunismo e consumismo e relativismo, amava poveri ed emarginati e nessuno si scandalizzava.

Anche allora, poi, in parlamento, pochi sono stati davvero a sentire.

La maggioranza ma anche molta parte dell�opposizione, non trov� nulla di strano a eccepire, ignorare, affossare l��alto magistero morale� di Giovanni Paolo II. � stato poi il governo Prodi a promuovere in parlamento un�ampia convergenza, che ha portato all�indulto. Raramente ho visto una cosa necessaria, e persino utile, �venduta� poi cos� male all�opinione pubblica, lasciando praterie aperte per falchi e cavalcatori delle paure del paese fino alla gara per scaricare sull�indulto guai che non c�entravano niente. Fino agli scandalosi titoli e articoli � capofila del coro Il Corriere della Sera � che accusavano della strage di Erba in prima pagina un tunisino �uscito dal carcere per l�indulto� che ne era solo vittima: �� scomparso dopo avere ucciso a coltellate e alla gola e in altre parti del corpo la moglie Raffaella Castagna di 30 anni, il figlio Yousef di 2 anni, la suocera Paola Galli, 60, e una vicina di casa�.

Oggi c�� allarme e inquietudine di fronte a sane, normali preoccupazioni della Chiesa cattolica per l�assenza di reali politiche di sostegno alla famiglia (un�onda lunga che risale al secolo XX e che oggi � pi� acuta per la crisi generale dell�istituto familiare nel mondo occidentale e anche in Italia). E alla preoccupazione che c�� in molti ambienti cattolici (ma non solo) per forme di riconoscimento di diritti che non si vogliono contestare, ma che si teme bella forma scelta per il riconoscimento � possano diventare il varco per una delegittimazione culturale e pratica proprio dell�istituto familiare.

Due pesi, due misure? Nessuno parlava di nuova �questione romana� per molti interventi diretti ed espliciti di Giovanni Paolo II e quello sulla clemenza era solo uno dei tanti: ma si sa che per i carcerati non �politici� non c�� nessun gruppo di pressione che conti.

Da tempo sembra che l�agenda culturale e politica del paese sia determinata da questioni importanti ma non centrali, rappresentate da minoranze significative e molto attive.

�stato l�immenso dibattito su Welby, che non c�entrava con l�eutanasia eppure ha portato man mano verso una maggiore simpatia per l�eutanasia. Stessa impressione per il progetto sui Dico, che � una evidente inversione di priorit� rispetto al mainstream, alla necessit� di consistenti e innovative politiche per la famiglia.

Il paese ha una occasione storica. Si � dato il primo governo europeo che ha un ministero per la famiglia. Occorre rendere normale e non, purtroppo, �coraggioso�, mettere su famiglia quando si � sotto i trent�anni. Gli unici ammortizzatori sociali che incidono sulla povert�, pur con i limiti che hanno, sono le pensioni. Tutti gli altri strumenti, assegni familiari inclusi, non mutano gran che nell�assetto sociale del paese (Commissione nazionale per la lotta alla povert�).

E allora il 12 maggio e il manifesto �Pi� famiglia�, l�impegno delle maggiori associazioni e movimenti del laicato italiano non � una minaccia per nessuno, ma una grande occasione.

� un appello rivolto al parlamento.

Si pu� presentare un progetto innovativo importante (casa, credito senza rischi di usura e indebitamento all�infinito, sgravi fiscali, asili nido, reddito minimo di inserimento lavorativo e sostegno finanziario vero alle coppie che non lavorano), discriminante rispetto al passato e in linea con il meglio dell�Europa.

Per i fondi, forse, si toccheranno privilegi e assetti sociali.

�anche l�unica via per il �welfare italiano� che non pu� investire immense risorse solo nella ospedalizzazione e istituzionalizzazione e nulla per le famiglie che fanno vivere con dignit� gli anziani e i non autosufficienti. In parlamento, chi voter� a favore e chi voter� contro si assumer� pubblicamente e in coscienza le proprie responsabilit� oltre la retorica dei diritti contrapposti..

Il �Family day� non � n� una �spallata� n� un�ingerenza in affari pubblici. Personalmente non la sento come una giornata �contro�.

Temo, come per Giovanni Paolo II in parlamento, i compagni di strada di un giorno e la presa di distanza reale dei giorni prima e dei giorni dopo.

Mario Marazziti