Il 4 marzo � stato firmato dal presidente della Repubblica Laurent Gbagbo e dal capo dei ribelli Guillaume Soro l'accordo politico di Ouagadougu sulla Costa d'Avorio, frutto di dialogo diretto tra le parti, in corso da circa due mesi nella capitale del Burkina Faso.
Si tratta di un passo importante sulla via della pace dopo mesi di stallo della situazione politico-militare in questo Paese dell'Africa occidentale diviso in due dalla guerra, fin dal 2002. L'opera di mediazione � stata svolta dal presidente del Burkina Faso, Blaise Compaor�, affiancato dalla Comunit� di Sant'Egidio, da anni impegnata a svolgere un'azione di dialogo e pacificazione sul territorio. L'opera di Sant'Egidio � stata intensificata, in particolare durante l'ultima fase del negoziato.
Dalla fine del 2006 la situazione della Costa d'Avorio � stata bloccata da veti incrociati che hanno messo il governo di transizione in condizione di non operare. Il paese � diviso in due con gravi conseguenze, in particolare per le popolazioni del Nord, zona amministrata di ribelli: niente scuola, n� sanit� pubblica da anni, molti rifugiati a sud del paese. Anche gli immigrati sono fuggiti: circa un milione ha dovuto rifugiarsi in Burkina Faso. Inoltre la popolazione ivoriana � sprovvista da anni di documenti di identit�. Si � attualmente registrata anche una rottura di rapporti tra gli autoctoni e gli immigrati. Le cause sono da ricercarsi in ambizioni politiche, mentre fin dall'indipendenza il paese � stato caratterizzato da ospitalit� e tolleranza. (cfr. per le ultime notizie da Sant'Egidio, tel. 00226 706 16557; per la storia. Rocca n.5/2005).
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