Comunità di S.Egidio


 

11/04/2007


Io domenica c'ero
Mescolati con gli altri per fare insieme un passo avanti

 

Per la prima volta nella storia umana � possibile che la pena di morte arretri pesantemente. Pi� di met� dei Paesi del mondo non la usa pi� e la curva abolizionista � in ascesa costante. Nel 1972 i Paesi che l'avevano abolita erano appena 21. Oggi 98 Paesi l'hanno abolita per ogni reato o la prevedono solo per crimini di guerra. Se si aggiungono i 27 Paesi abolizionisti "di fatto", che non eseguono pi� condanne da oltre dieci anni, arriviamo a 125 paesi, contro 71 che ancora emettono sentenze capitali e a una cinquantina che davvero le eseguono. Tra questi, come � noto, Cina, Iraq, Iran, Arabia Saudita, Stati Uniti, Egitto, Singapore, sono tra i pi� attivi, in compagnia di Pakistan, India e Giappone. La vittoria sulla pena capitale � decisiva per l'affermazione di una cultura della vita senza eccezioni, anche se l'evoluzione del pensiero � stata tardiva. Platone e Aristotele, Sant'Agostino e San Tommaso, Lutero e Calvino, Tommaso Moro e Rousseau, Kant e Hegel hanno ritenuto in vario modo normale l'amputazione del "membro malato" della societ� o la giustizia come atto puramente retributivo, fino alla pena capitale. Nelle Scritture, a dire il vero, c'� una evoluzione che spinge a vedere un cammino inequivoco dalla sua accettazione al suo superamento: dalla vendetta sproporzionata (�settanta volte sette�), alla pena proporzionata (la legge del taglione), al segno di salvezza su Caino, alla convinzione, nel Libro di Giobbe, che l'uomo non pu� disporre della vita umana: �Egli ha in mano l'anima di ogni vivente e il soffio d'ogni carne umana� (Gb 12, 10). Fino al superamento di ogni violenza nei Vangeli e al Venerd� Santo, dove Ges�, il Giusto, � crocifisso e messo a morte innocente dal diritto e dalla giustizia pi� raffinati del mondo. Nel mondo occidentale si � affermato progressivamente un senso diverso di giustizia. Da un lato una concezione pattizia del diritto in vista della difesa della vita umana (Hobbes), dall'altra una sensibilit� evangelica che gi� faceva escl udere i cristiani dall'esercito di Giuliano l'Apostata per il loro rifiuto di dare morte. Giustizia, s�, ma sempre riabilitativa. Giustizia senza morte (Cesare Beccaria): fino al Tribunale Penale Internazionale per i crimini contro l'umanit� che esclude dalle punizioni possibili la pena capitale anche in caso di genocidio. Oggi appare raggiungibile l'obiettivo di una moratoria universale delle sentenze e delle esecuzioni capitali ed � di grande importanza l'impegno italiano per arrivare a presentare una risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La Comunit� di Sant'Egidio lavora da anni perch� si affermi una cultura della vita senza eccezioni e perch� si fermi la pena di morte nel mondo. Per sempre. Perch� � una legittimazione al livello pi� alto, quello dello stato, di una cultura di morte e non solo perch� � inutile, perch� non � un deterrente, perch� � macchiata da discriminazione sociale, religiosa, politica: dopo la schiavit� e la tortura, anch'esse ritenute normali per secoli, oggi � tempo che la pena di morte diventi armamentario del passato. Per questo ha promosso un appello per una moratoria universale che ha creato il primo fronte morale unitario del mondo su questo tema, che ha raccolto gi� pi� di cinque milioni di firme in tutte le principali culture del pianeta e che � diventato l'Appello ufficiale di tutto il movimento abolizionista mondiale. La Marcia di Pasqua assieme a tanti anche di culture e provenienze diverse si inserisce in una battaglia civile che vede un numero crescente di soggetti impegnati a tutto campo per regalare al mondo un diritto umano in pi�.

Mario Marazziti