Comunità di S.Egidio


 

29/04/2007

Incontro nella parrocchia S. Maria a Piazza in vista dell'appuntamento interreligioso di ottobre
Una forte domanda di pace

 

Luned� 23 aprile, nella parrocchia di Santa Maria a Piazza a Chiaiano, si � presentato il libro "Lo Spirito di Assisi" di Jean-Dominique Durand. In vista della preghiera per la pace che si svolger� a Napoli nel prossimo ottobre, tante parrocchie della nostra diocesi stanno cominciando ad entrare nel clima ecumenico e di dialogo che si respirer� nella nostra citt�. L'annuncio di questo evento sta registrando curiosit�, attese, ma anche dubbi e domande da parte di tanti. Con la preghiera della pace di ottobre, l'ecumenismo e il dialogo interreligioso saranno un evento di popolo e non una questione di specialisti. Allora l'appuntamento nella parrocchia di Santa Maria a Piazza � stata un occasione propizia per conoscere e per entrare con pi� profondit� nello "spirito di Assisi".

L'incontro, a cui erano presenti oltre cento persone, � stato aperto,da un saluto del parroco don Giuseppe Volpe, che ha ricordato come la dichiarazione Nostra Aetate, promulgata il 28 ottobre 1965, ha segnato il punto di avvio di una nuova comprensione da parte cattolica delle diverse fedi religiose, aprendo di fatto per la Chiesa di Roma la stagione del dialogo interreligioso.

Quindi Enzo Somma della Comunit� di Sant'Egidio ha parlato della genesi dell'evento di Assisi, mettendo in risalto il ruolo che Giovanni Paolo II ha avuto nel promuovere e sostenere questo cammino. �La scelta di Giovanni Paolo II - ha ricordato Enzo Somma - fu una grande sfida. Anzi il senso di questa sfida la si percepisce con chiarezza se si tiene conto che le religioni erano ormai considerate un retaggio del passato, in un mondo che sembrava definitivamente secolarizzato. Ma a Woytila stava a cuore la pace: il papa aveva conosciuto gli orrori della guerra, il dolore di stragi innocenti compiute sotto i suoi occhi, il ricordo delle tante e gravi devastazioni subite dalla sua Polonia. Spesso si domandava: "Perch� sono vivo?"; "Perch� sono sopravvissuto?" Giovanni Paolo II sapeva cosa era la guerra e quali erano gli orrori legati alle vicende belliche�.

E1eonora Cavallaro presidente regionale delle Acli della Campania, ha sottolineato che �dialogare non vuoI dire essere ingenui ma credenti. E se oggi tutti possono fare la guerra, per la diffusione degli armamenti bellici, tutti possono contribuire alla pace. La pace � qualcosa che non � lontana da ciascuno di noi, ma riguarda tutti, laddove viviamo�.

Il dibattito � stato moderato da don Francesco Minervino decano del XII decanato che ha rimarcato l'importanza della preghiera per la pace per Napoli. �La nostra citt� viene presentata sempre in maniera negativa - ha affermato don Minervino - ma Napoli � anche altro. I mali di Napoli sono innegabili ma c'� una forte domanda di pace, il vero problema � come costruirla, sopratutto tra i giovani�, facendo cos� propria la preoccupazione della chiesa di Napoli per le giovani generazioni.

Da qui � nata la proposta di parlare dello "Spirito di Assisi" anche in alcune scuole della zona. Don Minervino ha concluso l'incontro rivelando come con uno stratagemma Giovanni Paolo II durante il suo viaggio a Bucatest riusc� a pregare assieme agli ortodossi che non volevano un incontro di preghiera pubblico con il Santo Padre. Li invit� a pranzo e, prima di iniziare il pasto, propose di fare una preghiera di ringraziamento che fu naturalmente accettata. Cos� in modo discreto e singolare riusc� a pregare assieme agli ortodossi. Ecco come le vie dell'ecumenismo passano anche attraverso la tavola.

Antonio Mattone