Comunità di S.Egidio


 

01/05/2007


Milano, citt� di tutti: un convegno di Sant'Egidio sull'accoglienza dei rom

 

A Milano sono circa 4.500. Il 70 per cento ha la cittadinanza italiana, mentre buona parte del restante 30 per cento � costituito da romeni appena arrivati. L'integrazione di entrambi i gruppi �, per�, ancora problematica. La questione dei nomadi nel capoluogo lombardo, come nel resto d'Italia (dove sono 120 mila, lo 0,26 per cento della popolazione), � annosa e complessa, dibattuta anche in ambito ecclesiale. Ma i rom non possono essere ridotti a un problema di ordine pubblico, lasciando sullo sfondo i loro diritti umani, sociali, culturali e religiosi, sostiene la Comunit� di Sant'Egidio, che l'11 aprile scorso ha promosso alla Fondazione Lazzati l'incontro sul tema �I rom nella citt� di tutti. La Chiesa e I'antiziganismo�. La riflessione � scaturita dal recente documento Orientamenti per una pastorale degli zingari, reso noto il 18 gennaio scorso dai Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti, In esso la Chiesa invita ad accettare di �arricchirsi� dei valori zingari e auspica un �maggiore impegno� da parte dei vescovi in questa direzione.

�Si sottolineano sempre le situazioni critiche che derivano dai grandi insediamenti, ma si dimenticano le numerose realt� di piccoli gruppi che vivono tranquillamente, non in situazioni di emergenza�, ha osservato Elisabetta Cimoli, della Comunit� di Sant'Egidio. E cos� aumentano le discriminazioni, e i rom e i sinti vengono percepiti sempre pi� come �soggetti da allontanare�.

Che strategie adottare per combattere la paura deI diverso? Per don Virginio Colmegna, presidente della fondazione Casa della carit�, la parola chiave � il dialogo: E importante la possibilit� di comunicare le esperienze positive tra i rom�. E monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti, ha ribadito il valore dell'accoglienza da diffondere attraverso le Chiese locali, senza dimenticare i nodi da sciogliere: �I problemi di convivenza ci sono ovunque. La scuola resta la base per aiutarli e integrarli. Il che non significa assimilarli. Ma va evitata la strumentalizzazione politica e la xenofobia, che leggo come paura dell'altro: non siamo di fronte a un'invasione�.

L'arcivescovo ha lanciato un'idea da realizzare con urgenza: �Servono comunit�-ponte�, ha detto, �nuclei costituiti sia da zingari che da gag�, cio� i non zingari, che collaborano insieme per l'evangelizzazione, la promozione e la reciproca conoscenza. Le due realt� si conoscono ancora poco. In generale penso sia meglio mettere in piedi comunit� piccole, dove la persona pu� trovare la dimensione pi� adatta all'ascolto e all'integrazione�.

Laura Badaracchi