NAPOLI - Napoli capitale dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso: lo sar� per tre giorni, dal 21 al 23 ottobre 2007, per la Giornata mondiale di preghiera della pace. Una giornata voluta per la prima volta nel 1986 da Papa Giovanni Paolo II ad Assisi, a cui parteciparono i rappresentanti delle principali religioni nel mondo, e che da allora si ripete ogni anno in diverse citt� dell"Europa, per iniziativa della Comunit� di Sant'Egidio, che ha raccolto l'invito di Papa Woytila a continuare a diffondere il messaggio della pace. La Giornata del 2007 � stata presentata questa mattina alla sede della curia arcivescovile di Napoli, dal fondatore di Sant'Egidio Andrea Riccardi e dal vescovo di Napoli Crescenzio Sepe.
"Napoli - ha detto Riccardi - � stata scelta perch� � una citt� centrale del Mediterraneo, ed � considerata dai leader religiosi luogo agevole e significativo per il dialogo. Oggi il grande problema � quello di una convivenza tra le religioni: da Napoli si incontreranno uomini e donne di esperienze diverse per incominciare insieme un cammino di pace". Tra le duemila e 500 e le tremila le presenze previste alle tavole rotonde, che saranno aperte a tutti e si terranno, oltre che nel capoluogo campano (a Castel dell'avo, alla Stazione Marittima e nelle sedi universitarie), in varie diocesi della regione, i due giorni successivi all'inaugurazione della manifestazione, che sar� aperta il 21 ottobre alle 17.00 al teatro San Carlo. Trecento le autorit� politiche, diplomatiche e religiose provenienti dai cinque continenti, tra cui il patriarca della Chiesa ortodossa Bartolomeo I, l'arcivescovo di Cipro, il metropolita della Chiesa russa, i patriarchi armeni, il presidente dei vescovi francesi, rappresentanti della Chiesa anglicana, i luterani tedeschi, il rabbino capo di Israele, il presidente dei rabbini tedeschi, il rabbino di Colonia, il rabbino capo della Russia. Tra i politici i capi di Stato di Tanzania, Ecuador e Canada, e il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Il 23 ottobre i diversi rappresentanti delle comunit� religiose pregheranno prima in luoghi diversi e poi l'uno accanto all'altro, per ritrovarsi uniti a consegnare agli ambasciatori dei vari Paesi del mondo il messaggio finale di pace, che sar� reso pubblico nella cerimonia di chiusura, in programma, con buone probabilit�, a piazza del Plebiscito. � ancora incerta la presenza di Papa Benedetto XVI.
"Ho qualcosa di pi� di una speranza che il Papa venga", ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, che ha anche dichiarato la sua volont� ad impegnarsi affinch� la Giornata mondiale di preghiera della pace non sia un "evento fine a se stesso ma trovi in qualche modo una continuazione e un approfondimento del dialogo interreligioso". "La pace - ha concluso Sepe - � un messaggio di portata universale di cui Napoli pu� farsi interprete. Dobbiamo trovare delle forme per affrontare insieme i grandi problemi che abbiamo a livello planetario. La pace � possibile, non siamo condannati per sempre alla violenza". (ip)
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