Comunità di S.Egidio


 

21/05/2007

SENZA DIMORA
Una guida ai servizi per gli homeless che vivono a Napoli
Dove mangiare, dove dormire, dove lavarsi: � resistente al freddo e all'acqua il vademecum realizzato dalla Comunit� di Sant�Egidio, con il contributo della Regione Campania

 

NAPOLI - Dove mangiare, dove dormire, dove lavarsi. Una guida della citt� per chi vive a Napoli senza fissa dimora. Piccola, pratica, tascabile, resistente al freddo e all'acqua, � la nuova guida realizzata, anche quest"anno come l�anno scorso, dalla Comunit� di Sant�Egidio, con il contributo dell�assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania. Presentata oggi alla stampa presso il Palazzo Armieri di Napoli, la guida dovrebbe rappresentare, nelle intenzioni di chi l�ha creata prestando la propria collaborazione in maniera volontaria - gli operatori della Comunit� di Sant�Egidio -, una sorta di bussola per tutte quelle persone che vivono per strada nella nostra metropoli. Anche se � difficile stabilirlo esattamente, il numero dei senza fissa dimora a Napoli, che � in continuo aumento, si aggirerebbe intorno a 1.200, tra giovani e vecchi, italiani e immigrati. "Un fenomeno - come sottolinea l�assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania Rosa D�Amelio - per sua stessa natura legato a maglie molto strette, ad altri, come l�immigrazione, la povert�, il disagio sociale�. �Problemi per i quali - aggiunge l�assessore- la Regione Campania si sta gi� impegnando, riservando risorse al tavolo della programmazione economica 2007-2013, da destinare anzi tutto all�infrastrutturazione sociale per la realizzazione di luoghi dove � possibile accogliere persone in difficolt�, nell�ambito pi� generale di un�attenzione sempre maggiore alle tematiche del welfare come tematiche di sviluppo reale�.

�Questa guida, la necessaria bussola nel deserto di umanit� che caratterizza l�esistenza dei senza fissa dimora, cerca di raccogliere un po� tutti gli indirizzi utili, di Napoli e dintorni, in alcuni casi, con riferimenti in lingua inglese e francese, come la parte dedicata all�assistenza sanitaria, comprensibili anche agli immigrati�. Cos� descrive la seconda edizione napoletana della guida, Giuseppe Brancaccio, responsabile della Comunit� di Sant�Egidio a Napoli, che sottolinea anche la mancanza di interventi concreti a favore di questa parte di cittadinanza, che non ha scelto n� ha la colpa di far parte del �popolo della strada�. �Si pu� fare qualcosa per tutelare i diritti fondamentali dei senza fissa dimora�, sostiene ancora Brancaccio, facendo riferimento a quattro aree in particolare: �creare interventi adeguati a fronteggiare le emergenze climatiche annunciate dalla Protezione Civile; istituire un servizio di pronto soccorso alternativo al 118 spesso assente; realizzare pi� strutture e soprattutto strutture pi� idonee ad assicurare accoglienza; e infine estendere l�accesso ai servizi socio sanitari anche a chi, pur versando in condizioni critiche, non possiede i requisiti necessari a far parte delle categorie che possono ricevere sostegno, ovvero tutte le persone dai 18 ai 65 anni che non sono state colpite da una particolare disgrazia�.

Maria Nocerino